Synecdoche, New York

Ho visto il trailer e mi è venuta la pelle d'oca. Adoro Kaufman come scrittore-poeta di film (il termine "sceneggiatore" per lui è restrittivo), e attendo l'ora di poterlo vedere finalmente alla regia dentro la sua mente (la finta New York ricostruita in un hangar che racchiude l'intera sua vita, metafora del cinema che racchiude la sua mente fantastica). Il film mi dà l'impressione di una raggiunta maturità, ancora di più de "Il ladro di orchidee". L'atmosfera che si respira è simile ad un altro strano film dell aprossima stagione "The Curious Case of Benjamin Button" di Fincher, ma più intimistico e crepuscolare. Kaufman, l'ultimo vero genio in un mondo impazzito. Cinque stelle sulla fiducia (mai tradita).