L'amore non basta |
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Un film di Stefano Chiantini.
Con Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo, Marit Nissen, Alessandro Haber.
continua»
Drammatico,
durata 84 min.
- Italia 2008.
- Mediafilm
uscita venerdì 18 aprile 2008.
MYMONETRO
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Finale agrodolce se leggiamo il film con realismo
di Antonio De RoseFeedback: |
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domenica 27 aprile 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sì può amare una donna, essere corrisposti, ma non trovare la fermezza, la determinazione, per preservare la vicenda amorosa dal contesto. Dalla vita quotidiana segnata da piccoli successi e pure da grandi fallimenti, animata da fantasmi difficili da scacciare quando è l’uomo stesso ad alimentarli. L’amore non basta quando è spoglio, quando non si accompagna ad un progetto. L’amore è volatile, ci pone di fronte a delle scelte forti, esige cambiamenti nel modo di sentire, di avvertire le priorità della vità, di riconoscerle come tali. Se ciò non avviene l’amore se ne va, lo fa, nella maniera più sensibile e dolorosa, sulle gambe di una donna. E’ così che Stefano Chiantini ha immaginato la rottura tra Martina (Giovanna Mezzogiorno) e Angelo (Alessandro Tiberi). Il regista abbruzzese si cimenta con una storia d’amore precaria, incostante, complessa. Ma la complessità della storia è stemperata dalla sobrietà dei luoghi, dell’ambientazione in una provincia italiana, l’Aquila. L’amore è condizione necessaria e sufficiente per chi come Marit (Marit Nissen) ha tutto meno che le attenzioni del marito Fernando (Alessandro Haber). Per Martina, invece, l’amore è condizione necessaria ma non sufficiente se manca un padre per il suo bambino, una persona cui riferirsi non solo per appagare i propri sensi. Angelo deve ancora riprendersi dallo choc per la morte del padre Nicola (Rocco Papaleo) la cui presenza nella vita del giovane è grave, quasi palpabile, tale da pregiudicare l’autonomo giudizio di Angelo su cosa è bene e cosa è male per sè. Il finale non lascia l’amaro in bocca, piuttosto un agrodolce se leggiamo il film con un minimo di realismo. Bravi Mezzogiorno e Tiberi, particolarmente ispirato Papaleo.
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