rosario velardi
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martedì 6 marzo 2012
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manchester capitale musicale negli anni 80
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A volte chi ama il cinema ama anche la musica,sicuramente Winterbottom è uno di questi,in quel 9 songs assieme alle scene di sesso esplicito vi sono i concerti di quei gruppi che hanno caratterizzato la scena inglese di quegli anni.In 24 hour party people descrive sapientemente e in maniera easustiva il ribollere di Manchester negli anni 80,vi sono i Joy Division ovviamente, i New Order orfani di Ian Curtis,gli Happy Mondays dello scellerato Shawn Ryder e quel Tony Wilson che oltre a manager,talent scout,ebbe il merito di aver fondato quella Factory records che sarebbe diventata una piccola leggenda,l'etichetta che ha promosso la scena musicale di Manchester in quegli anni.Il film è un'ottima trasposizione del lavoro di Wilson per far uscire dalle cantine i vari gruppi,e i risultati che sono seguiti hanno dato ragione a quest'uomo che ha speso la sua intera breve vita per promuovere la scena musicale di quella Manchester che verrà ricordata come vera e propria fucina di talenti.
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A volte chi ama il cinema ama anche la musica,sicuramente Winterbottom è uno di questi,in quel 9 songs assieme alle scene di sesso esplicito vi sono i concerti di quei gruppi che hanno caratterizzato la scena inglese di quegli anni.In 24 hour party people descrive sapientemente e in maniera easustiva il ribollere di Manchester negli anni 80,vi sono i Joy Division ovviamente, i New Order orfani di Ian Curtis,gli Happy Mondays dello scellerato Shawn Ryder e quel Tony Wilson che oltre a manager,talent scout,ebbe il merito di aver fondato quella Factory records che sarebbe diventata una piccola leggenda,l'etichetta che ha promosso la scena musicale di Manchester in quegli anni.Il film è un'ottima trasposizione del lavoro di Wilson per far uscire dalle cantine i vari gruppi,e i risultati che sono seguiti hanno dato ragione a quest'uomo che ha speso la sua intera breve vita per promuovere la scena musicale di quella Manchester che verrà ricordata come vera e propria fucina di talenti.
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andreaargento98
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mercoledì 11 aprile 2012
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musica e cinema in un film trasgressivo
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Winterbottom ci regala un film che si presenta come una fusione tra la musica gotich rock e il buon cinema.
Il prodotto è un film trasgressivo nei contenuti e nella forma; Winterbottom abbandona i classici parametri di regia abbandonandosi a una tecnica altamente trasgressiva.Un film girato interamente in steadycam con l' aggiunta di qualche effetto digitale di scarsa riuscita.
A primo occhio il film può sembrare una stupida pellicola commerciale buttata lì; Winterbottom va compreso e studiato a fondo.Nasconde in ogni inquadratura un sentimento , un' emozione; una tecnica del tutto innovativa e personale che è molto apprezzabile.
La tecnica di Winterbottom ricorda lo stile di Ungaretti ,"parola pura" una parola utilizzata al massimo della sua forza espressiva che rilascia una moltitudine di significati; un termine che all' occasione va cambiato in "inquadratura pura".
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Winterbottom ci regala un film che si presenta come una fusione tra la musica gotich rock e il buon cinema.
Il prodotto è un film trasgressivo nei contenuti e nella forma; Winterbottom abbandona i classici parametri di regia abbandonandosi a una tecnica altamente trasgressiva.Un film girato interamente in steadycam con l' aggiunta di qualche effetto digitale di scarsa riuscita.
A primo occhio il film può sembrare una stupida pellicola commerciale buttata lì; Winterbottom va compreso e studiato a fondo.Nasconde in ogni inquadratura un sentimento , un' emozione; una tecnica del tutto innovativa e personale che è molto apprezzabile.
La tecnica di Winterbottom ricorda lo stile di Ungaretti ,"parola pura" una parola utilizzata al massimo della sua forza espressiva che rilascia una moltitudine di significati; un termine che all' occasione va cambiato in "inquadratura pura".
Un film davvero soddisfacente.
Winterbottom ha narrato facendo centro la meravigliosa musica della Manchester '80 .
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dandy
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giovedì 5 novembre 2015
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party times.
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Scoppiettante e gustoso resoconto di un periodo storico chiave nella storia musicale britannica,oramai dolorosamente irripetibile.Coogan rende con travolgente bravura la figura di Wilson,che da semplice giornalista tv decise(dopo aver assistito a un concerto dei "Sex Pistols" nel giugno del'76)di fondare una propria etichetta(la "Factory Records") mettendo sotto contratto gruppi come i "Joy Division" e i "New Order",puntando sull'arte anzichè sul lucro.Poi creatore del club l'"Hacienda",che alla fine degli anni'80 diventerà un punto di riferimento con l'esplosione della scena "Madchester" e il successo degli "Happy Mondays".
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Scoppiettante e gustoso resoconto di un periodo storico chiave nella storia musicale britannica,oramai dolorosamente irripetibile.Coogan rende con travolgente bravura la figura di Wilson,che da semplice giornalista tv decise(dopo aver assistito a un concerto dei "Sex Pistols" nel giugno del'76)di fondare una propria etichetta(la "Factory Records") mettendo sotto contratto gruppi come i "Joy Division" e i "New Order",puntando sull'arte anzichè sul lucro.Poi creatore del club l'"Hacienda",che alla fine degli anni'80 diventerà un punto di riferimento con l'esplosione della scena "Madchester" e il successo degli "Happy Mondays".Winterbottom mescola con maestria e divertente partecipazione realtà e finzione,riuscendo a riflettere in modo non banale su quanto sia labile il confine che le separa:azzeccata l'idea di Wilson che per tutto il film si rivolge allo spettatore commentando quali eventi siano effettivamente accaduti e quali no("Tra realtà e leggenda,scegli la leggenda,diceva John Ford").Ben utilizzati i materiali di repertorio,che vengono amalgamati con le riprese reali con pochi ed efficaci trucchi d'inquadratura.Certe trovate,come l'apparizione di Dio nel finale,sono degne dei "Monty Python".Non sempre l'eccesso giova,ma non ci sono nostalgie o celebrazioni agiografiche,come mostra l'episodio della tragica vicenda di Ian Curtis(da confrontare con "Control").Nè si cela l'inevitabile confronto tra l'arte e il lucro,l'onestà d'animo e i compromessi del business.La stessa nobile filosofia di Wilson,incapace di amministrare le proprie finanze,finirà col diventare la causa della sua disfatta(negli anni'90,oppresso dai debiti,svenderà il suo piccolo impero venendo meno ai suoi ideali).Un film imperdibile per gli amanti della musica vera,e di chi diede tutto se stesso per promuoverla.Molti musicisti in brevi cammei,e particina per Simon Pegg.Andy(Gollum)Serkis è Martin Hannett.
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jonnylogan
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martedì 23 marzo 2021
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the old and great manchester
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A Manchester a metà degli anni ‘70 Tony Wilson, presentatore televisivo e appassionato di musica, s’imbatte in un gruppo di giovani Punk che s’esibisono sotto il nome di Sex Pistols. In quel preciso istante decide di usare i propri risparmi per aprire un locale dove fare esibire sia Johnny Rotten e compagni che altri gruppi emergenti e successivamente per creare una propria etichetta discografica che possa produrre nuove promesse.
Giudicata, assieme a Velevet Goldmine e Almost Famous, fra le migliori pellicole in grado di descrivere l’ascesa della musica Inglese dalla metà dei ’70 il tutto attraverso le narrazioni fuori campo di Steve Coogan, nel ruolo di un celebre anchorman della TV d’oltre manica, fondatore di una label indipendente che seppe dare benzina al movimento costituito da gruppi del calibro di Joy Division, Clash e Buzzcocks.
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A Manchester a metà degli anni ‘70 Tony Wilson, presentatore televisivo e appassionato di musica, s’imbatte in un gruppo di giovani Punk che s’esibisono sotto il nome di Sex Pistols. In quel preciso istante decide di usare i propri risparmi per aprire un locale dove fare esibire sia Johnny Rotten e compagni che altri gruppi emergenti e successivamente per creare una propria etichetta discografica che possa produrre nuove promesse.
Giudicata, assieme a Velevet Goldmine e Almost Famous, fra le migliori pellicole in grado di descrivere l’ascesa della musica Inglese dalla metà dei ’70 il tutto attraverso le narrazioni fuori campo di Steve Coogan, nel ruolo di un celebre anchorman della TV d’oltre manica, fondatore di una label indipendente che seppe dare benzina al movimento costituito da gruppi del calibro di Joy Division, Clash e Buzzcocks. Coogan si muove fra discorsi diretti a uso del pubblico in sala, osservando e parlando in camera, e aneddoti ammantati di leggenda che paiono inventati a uso e consumo di stuoli di fans, mentre la pellicola racconta come fosse icredibilmente intriso di novità il periodo d’oro della musica punk rock e di come proprio gli aneddoti dei quali erano pieni i backstage siano spesso stati frutto di semplici leggende mai confermate. il regista Michael Winterbottom, in grado di passare da una pellicola d’azione a una musicale, gira il film sia in pellicola sia in digitale con il desiderio nemmeno troppo nascosto di farlo apparire come una testimonianza uscita direttamente dalla Manchester di quel periodo e fornendo al comico Steve Coogan il ruolo di Tony Wilson ma al tempo stesso esigendo da lui il massimo impegno, non facendolo adagiare sulle pieghe di una narrazione in grado di catturare l’anima degli appassionati, intenti a scoprire chi si cela dietro alle comparse della pellicola, lo stesso Wilson appare nel ruolo di un regista tv, e quali gli attori che impersonano i diversi componenti delle varie band. Pellicola alla fine godibile e per veri maniaci della New Wave, della terra d’Albione e degli indimenticabili 70ies.
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