Bangkok, senza ritorno

Non so chi sia Stefania Iannuzzi ma sicuramente in Thailandia non c' e mai stata . Il film basato su una storia vera ? molto aderente alla realt? di un Paese che non ammette sprovvedutezza nei rapporti che regolano le relazioni fra Thai e turisti in certi tipi di situazioni, e dove la corruzione ? molto diffusa . Il film ? ben diretto e mette in rilievo l' altra faccia del paese del sorriso molto bene, pur lasciando intravedere la piacevolezza di essere anche in un paese libero dove se stai alle regole e rispetti la sua cultura ti apre tutte le sue porte. Il problema sono proprio quei tipi di finti turisti occidentali che usano la Thailandia per viverci illegalmente come il biondino del film che usa turisti sprovveduti come corrieri della droga. Il regista sa mettere molto bene l' accento su questo aspetto che rimanda anche al film con Di Caprio dello stesso anno o periodo, dove un gruppo di fanatici si impossessano della Maya Bay col solo scopo di drogarsi d' erba e nel fare questo di sentono tutelatori dal turismo d' assalto fino a giungere ad avere atteggiamenti criminali in combutta con dei guardiani di una piantagione presidiata proprio dal Sistema stesso che vieta l' uso di droga perch? ? proprio il divieto che fa fare affari d' oro a certi boss della malavita internazionale al servizio dei politici. Questo il film Bangkok senza ritorno lo evidenzia benissimo tanto che in Thailandia il film fu proibito nel senso che non usc? nelle sale cinematografiche di Bangkok. La bravuria delle giovani attrici lo ha reso un cult del genere fra Fuga di mezzanotte e The Beach il cui contenuto ho gi? menzionato.