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... o Le regole di base su come rovinare una torta
Il film è la sagra della mediocrità: personaggi insignificanti, trama irrilevante, regia inesistente, sceneggiatura irrisoria, recitazione imbarazzante, umorismo (sempre che così si possa definire) volgare, sboccatto e imbecille. American Pie è tutto questo e molto altro: la definitiva conferma del degrado del cinema mainstream hollywoodiano e la sconfortante riproposizione di temi e modalità già vecchi, nonostante l'aggiornamento al "gusto" (e alla volgarità) contemporanei. Rappresenta una visione del sesso solo apparentemente politicamente scorretta, mentre, in realtà, "dietro le gag più grevi fa capolino il conformismo" (Mereghetti). Inoltre, come sempre, le donne (le ragazze in questo caso) sono rappresentate come dei semplici oggetti, sbattute da una parte all'altra, stupide e cretine perfino più dei colleghi maschi. American Pie è, insomma, la commistione di quanto di peggiore e deteriore si possa trovare nel cinema hollywoodiano, un film stupido e idiota che però, o forse proprio per questo, ottiene un grandissimo successo di pubblico (incassa oltre 200 milioni a fronte di un budget di appena 11) dando origine all'omonimo franchise, che proseguirà innanzitutto (e tragicamente) con il sequel due anni dopo.
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