American Pie - Il primo assaggio non si scorda mai

Bel dilemma: dare ragione ai pochi, che considerano "American Pie" un bel ritorno alle atmosfere comiracole di "Porky's - Questi pazzi pazzi porcelloni" (1981), film canadese di stratosferico successo, oppure ai molti, cioé a quei critici benpensanti che hanno stroncato l'opera di debutto dei fratelli Chris e Paul Weitz - che, come i Coen, uno produce e l'altro dirige -, ritenendola di basso profilo culturale. Certo, assistendo alle prime scene, potrebbe pure sembrarlo. Poi diventa, specialmente nel finale, un inno al perbenismo made in USA. Innocente ma non troppo, questa commediola (o commediaccia, dipende dai gusti del pubblico) ha il presupposto di piacere soprattutto agli adolescenti, che nel 2000 ne hanno decretato il successo mondiale facendo incassare un mucchio di soldi alla Universal in America e da noi alla Filmauro, già produttrice dei più deplorevoli prodotti comicaroli natalizi come le commedie di Boldi/De Sica, Carlo Vanzina e Neri Parenti. Una ditta rinomata nel settore, che ha trovato distribuzione anche per "American Pie". Il film è imperniato su Jim (Jason Biggs), maldestro e divertente, e la sua combriccola di amici, tutti arrapati e felici, ma inconsapevoli di vivere il periodo più bello della loro vita. Devono tutti "far centro" , cioè perdere la verginità. L'obiettivo son le ragazze della scuola, belle e in gran quantità, ma non troppo disponibili. Il posto è il ballo di fine anno, dove tutti dovranno compiere la loro missione. Questo il patto, che il gruppo prende anche troppo in considerazione, arrivando a combinarne di cotte e di crude fra bicchieri di birra e sperma, riprese hot con la webcam di casa, cantate nel coro solo per rimorchiare e strani incontri piuttosto ravvicinati con una mamma di età avanzata, ma ancora ben conservata come una coetanea dei protagonisti. Di risa, in 97 minuti, ce ne sono fin troppe: le situazioni sono una più divertente dell'altra, la volgarità dilagante, ma non sentitevi stupidi a divertirvi per "American Pie". E' un film dagli indubbi obiettivi commerciali, fin troppo espliciti, ma non è da buttar via. Non potete perdervelo. I seguiti, invece, lasciateli ai fan.