Tre colori - Film bianco |
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Un film di Krzysztof Kieslowski.
Con Zbigniew Zamachowski, Julie Delpy, Janusz Gajos, Jerzy Stuhr.
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Titolo originale Trois couleurs: blanc.
Commedia,
durata 91 min.
- Francia, Svizzera, Polonia 1994.
- Lucky Red
uscita lunedì 9 ottobre 2023.
MYMONETRO
Tre colori - Film bianco
valutazione media:
3,75
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fra (dis)eguaglianza e ri(s)cattodi Giacomo J.K.Feedback: 3220 | altri commenti e recensioni di Giacomo J.K. |
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lunedì 30 settembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con Film Bianco prosegue il viaggio visivo di Kieslowski tra i colori e i motti della rivoluzione francese. Il secondo appuntamento è quello con l’Egalité: Karol, parrucchiere di Varsavia emigrato a Parigi per amore, si ritrova per la strada con un divorzio non voluto e privato dall’ex moglie Veronique di soldi e documenti. È così costretto a ritornare clandestinamente in Polonia, dove tenterà con ogni mezzo di rifarsi una vita e di vendicarsi dei torti subiti dalla moglie.
Fin dal principio l’eroe è ritratto come un pesce fuor d’acqua, che però aspira a qualcosa di più alto, di più bello, di più leggiadro, con un’ingenuità nei confronti della vita e della società che lo porterà dapprima alla rovina e infine ad una rivalsa pianificata con diabolica sagacia. In questo senso, come afferma Kieslowski, la scena iniziale del piccione “riassume in sé il significato di tutto il film”, a riprova di come il regista si diverta a nascondere nelle sue opere richiami interni o trasversali a tutta la trilogia: l’esempio più banale si ritrova nella scena del tribunale, già richiamata più sopra. Il meno famoso dei tre film di Kieslowski risulta forse il più godibile al grande pubblico. Film Bianco, infatti, è ad un tempo film introspettivo, drammatico, e commedia; una “commedia triste”, come la definisce il suo autore, ma pur sempre una commedia, ovvero un film in cui l’occhio della telecamera si sofferma sulle disavventure del suo eroe con malcelata ironia. Un’ironia amara, che ci porta a riflettere al legame che il successo da sempre ha con i soldi e con il sesso – non è un caso che la disgrazia come il riscatto di Karol siano collegate nel film a due sue prestazioni sessuali. Un’ironia, nondimeno, che dà vita ad un finale altamente problematico: Karol riesce infatti a completare il suo piano di vendetta, recuperando così l’”uguaglianza” perduta con Veronique. Tuttavia, si ritrova ancora una volta separato da lei e costretto ad andarsene, ma questa volta per sempre, e per sua colpa.
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