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"Strzelecki" esagera, con i riferimenti a Pinocchio. Magari Peckinpah lo conosceva, ma il film è altro.
'E un capolavoro da vedere, da assaporare con attenzione ai dettagli, dove i personaggi protagonisti sono
figure universali del vivere umano. Dramma, momenti grotteschi e comici, crudeltà, amore e morte.
Peckinpah usa l'ambientazione western come un utile sfondo : non fatevi ingannare . Non è un western.
Meno ancora dei "I compari " di Altman , che è un ottimo film, ma inferiore a questo.
Neanche la recensione del Morandini mi soddisfa , che pure gli assegna 4 stelle.
Non c'è alcun intento politico anticapitalistico in Peckinpah , e il film non è una lucida demitizzazione dell'epopea pioneristica western.
Questo film ha valore universale, ed è bellissimo. Gli attori sono perfetti, tutti, dai protagonisti alle figure di contorno.
L'ambientazione western ci sta benissimo , ed è magnifica. Il deserto, le diligenze , il predicatore vero e quello fasullo ma più vero del vero.
La morte del protagonista per un banale incidente , ma che tanto banale non è, anzi . Il perdono ad un nemico che si rivela vile e debole , come sono spesso gli uomini ; insomma Cable Hogue muore come un eroe eponimo , circondato da un campionario di umanità esemplare : il predicatore ( falso ) ; la Prostituta ( vera , ma buona ) , il Banchiere intelligente e quello stupido e cattivo,
i proletari che vivono del proprio semplice lavoro ( condicenti della diligenza ) , che pure può essere fatto bene e con umanità
l'autista "nero " , con una straordinaria uniforme per cui l'uomo scompare assorbito nel ruolo .
Guardatelo e se non vi dovesse piacere ditemelo.
Massimo Romita
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