Alberto Anile
La maschera di Totò sta sempre più stretta al principe. Spinto dai giudizi impietosi dei recensori, Antonio de Curtis cerca un repertorio migliore, con la speranza che i suoi film arrivino anche in nord America. Dopo Un turco napoletano, cercano di fargli girare un'altra pellicola in Ferraniacolor per la regia di Steno, e un fantomatico Noi uomini, sempre a colori, che lo vedrebbe protagonista insieme ad altri tre comici. L'attore, sempre più convinto della necessità di un cambiamento, opta invece per i quindici minuti pirandelliani della Patente, per il ruolo malinconico del celerino di Totò e Carolina, per il finto principe di Miseria e nobiltà. [...]
di Alberto Anile, articolo completo (3610 caratteri spazi inclusi) su 1998