Mezzogiorno di fuoco

Nel giorno del suo matrimonio (e ultimo di servizio) lo sceriffo Will Kane (Cooper), viene a sapere che a mezzogiorno arriverà in treno un pericoloso fuorilegge. Invitato da tutto il paese ad andarsene, lo sceriffo decide di rimanere a svolgere il proprio dovere ma nessuno è disposto ad aiutarlo. Leggendario western, il cui titolo è notissimo anche a chi non ha mai visto il film, raccontato praticamente in tempo reale (la vicenda parte alle 10,30 per concludersi con il duello di mezzogiorno) da una sceneggiatura a dir poco geniale che la dice lunga sulla vigliaccheria e sulla codardia, che riesce a presentare tanti personaggi pur nella breve durata del film e che mantiene intatta la suspense dall’ inizio, con il minaccioso arrivo in città dei tre delinquenti, fino al secco e movimentato scontro finale. Accompagnato dalle ritmate musiche di Tiomkin (e dalla malinconica canzone "High Noon"), interpretato da un insostituibile, asciutto Cooper (come dimenticare il dolly della m.d.p. verso il cielo che lo lascia solo al centro di una città deserta ad affrontare i nemici ?) è un capolavoro quasi miracoloso, uno dei massimi risultati del western hollywoodiano. Dell’ immagine dei tre banditi in attesa alla stazione se ne ricorderà Sergio Leone per l’ inizio del suo "C’era una volta il West".