Alessandra Levantesi
La Stampa
Aspettando la felicità è un film che richiede istruzioni per l’uso. Lo spettatore deve sapere che si troverà di fronte a un’opera fragile e ipnotica, priva di sviluppo narrativo ma in grado di regalare momenti di poesia a chi si sintonizza sul suo ritmo lento. Realizzato con pochi mezzi dal mauritano Abderrahmane Sissako (classe 1961), Heremakono ha vinto il Premio Fipresci nel maggio 2002 a Cannes e poi ha fatto il giro di diversi festival internazionali. È uno dei rarissimi prodotti africani che riescono a raggiungere le nostre sale: anche se il cinema di Sissako, che ha studiato regia a Mosca dove è vissuto dieci anni, per il modo elusivo del racconto e per la forma stilizzata rievoca piuttosto il cinema delle Repubbliche centro-asiatiche musulmane dell’ex Urss. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2199 caratteri spazi inclusi) su La Stampa