Ennio Flaiano
Quindici anni sono trascorsi per Il traditore di John Ford. Poiché il cinema è legato naturalmente al costume, alla cronaca e ai sentimenti che essi creano e alimentano, quindici anni per un film sono quasi sempre la decrepitezza. Sembra anzi che i vecchi film abbiano solo questa funzione, di farci apparire irrecuperabile il tempo andato, ora che ce ne testimoniano la fragilità, i difetti, il trucco. L’obiettivo non ha la grazia e la parzialità della memoria e ci propone delle immagini (in contrasto coi ricordi) in cui la precisione realistica diventa facilmente insolenza. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4641 caratteri spazi inclusi) su 22 luglio 1950