Valerio Caprara
Il Mattino
Di una bruttezza desolante è apparso, invece, «Free Zone» dell'israeliano Amos Gitai. In questo ennesimo pasticcio molesto, agghindato dall'inutile presenza dell'hollywoodiana Natalie Portman, il pensoso regista contorce inquadrature e fatti tentando di ammannire al pubblico degli esperti il suo augusto parere sul dramma dell'impossibile coesistenza tra arabi e occidentali. La trama sembra, innanzitutto, la parodia di una spy-story da zona di guerra, con la protagonista americana, lasciata dal fidanzato a Gerusalemme, che monta sul tassì di un'israeliana in viaggio verso la Giordania. [...]
di Valerio Caprara, articolo completo (1612 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 21 maggio 2005