Probabilmente la miglior screwball comedy della storia del cinema, capace di riassumere al meglio i caratteri del genere e di portarli a nuova maturazione (grazie soprattutto ad un’intelligente e “ipercinetica” sceneggiatura), nonché di giungere a vertici di comicità buffonesca e “catastrofica” tuttora insuperati.
Un’irresistibile, spassosa, divertentissima commedia che non concede un attimo di tregua (ai personaggi e agli spettatori) e non si concede alcun tempo morto, Susanna! (il titolo originale significa “Portando Baby”, che altri non è che il “simpatico leopardo brasiliano”) merita un posto d’onore nell’olimpo delle avventure cinematografiche più trascinanti ed esilaranti di sempre.
Sorretta da un meccanismo comico che si potrebbe definire ad orologeria, inarrestabile e inesorabile, congegnato alla perfezione, con minuziosissimo rispetto dei tempi comici (superiore anche a quello di tante commedie successive).
Un meccanismo che, a ben 80 anni di distanza, non mostra ancora alcun segno di ruggine o cedimento. Un meccanismo sostenuto, oltre che dalla sceneggiatura e dalle prove degli attori (in particolare, la Hepburn e Grant che danno il meglio di loro stessi), dalla regia di Hawks, anche se potrebbe non sembrare.
Da notare, infatti, come il film riesca a mantenere un ritmo frenetico, sincopato, irrefrenabile nonostante sia filmato per la gran parte in lunghi e sinuosi piani medi senza cambiare frequentemente l’inquadratura. A questo proposito, il regista ebbe modo di dichiarare che “si riesce ad ottenere più ritmo facendo muovere velocemente all’interno della stessa inquadratura gli attori piuttosto che cambiando inquadratura di continuo”. E, difatti, tanto Grant quanto (soprattutto) la Hepburn non stanno quasi mai fermi, e il film non perde mai un colpo. Vedere per credere. Una lezione che tanti registi odierni dovrebbero forse assimilare, a partire da quelli di taluni blockbuster che nonostante il montaggio frenetico mancano tremendamente di vero ritmo.
Al di là di tutto, comunque, un film innanzitutto da “sperimentare”, al quale non si potrà fare a meno di appassionarsi perché, una volta entrati nel “flusso”, non si smette più di ridere. Per merito di un film che rimane, indubbiamente, “un modello di ritmo, intelligenza, lucidità nell’assurdo, mancanza di tempi morti, ferrea concatenazione di cause-effetti comici” (Morandini).
Nella descrizione delle umiliazioni che l’uomo è costretto a subire a causa della donna, caduto nella “rete” della quale “il maschio smarrisce libertà e ragione” (Di Giammatteo), vi è forse una punta di pungente misoginia, ma non più di tanto, e se alcuni comportamenti del personaggio della Hepburn al giorno d’oggi possono apparire stereotipati (non può lasciar andare il suo “principe azzurro” del quale si è innamorata perdutamente dopo un singolo sguardo), non bisogna mai dimenticare di contestualizzare, ovvero di metter in conto l’epoca nella quale il film è stato realizzato (così facendo, ci si renderà certo conto della sua modernità e della sua straordinaria tenuta alla prova del tempo).
Difatti, se visto nella giusta ottica, come detto, offre un fuoco di fila pressoché ininterrotto di battute e situazioni comiche fulminanti che non potranno che causare altro che grandi, grasse e salutari risate.
Seppur accolto abbastanza positivamente dalla critica del tempo (al netto di alcuni giudizi sin troppo severi), Susanna! non si rivela un grande successo di pubblico, e solo con le riedizioni riesce infine a recuperare il budget. Ma, col passare degli anni, viene progressivamente rivalutato e riscoperto, ed è oggi (giustamente) riconosciuto quale uno dei capolavori imprescindibili del cinema, scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso statunitense.
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