Zona d'ombra - Una scomoda verità |
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Un film di Peter Landesman.
Con Will Smith, Alec Baldwin, Gugu Mbatha-Raw, Arliss Howard.
continua»
Titolo originale Concussion.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 123 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 21 aprile 2016.
MYMONETRO
Zona d'ombra - Una scomoda verità
valutazione media:
2,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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quando tu sai devi farti avanti e parlaredi no_dataFeedback: 1518 | altri commenti e recensioni di no_data |
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domenica 24 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Iron” Mike Webster è il “centro” e l'anima della squadra di football di Pittsbourg. Nel prologo di ZONA D'OMBRA – UNA SCOMODA VERITA' (diretto da Peter Landesman ), lo vediamo annunciare, allo stadio gremito di tifosi, il suo addio alla attività agonistica. Finire la partita. – era il suo motto – Se la finiamo, vinciamo! Invece muore poco più che cinquantenne da overdose di farmaci per una specie di precoce demenza senile che gli ha fatto lasciare inspiegabilmente la famiglia e l'ha ridotto a vivere in una macchina. E' sul tavolo dell'obitorio che se lo ritrova Bennet Omalu (Will Smith), rigoroso anatomopatologo di origine nigeriana che parla con dolcezza ai morti durante le autopsie. Incurante dell'insofferenza dei colleghi che lo accusano di essere lento, Bennet porta semplicemente grande rispetto alle persone che sono sul suo tavolo, anche se sono morte. “Conformati un po' di più” gli dice con affetto Cyril, il responsabile della clinica che è anche il suo mentore (grande ritorno di Albert Brooks). Ma anche per Webster, Bennet non si accontenta della causa ultima di morte, ne cerca le ragioni più profonde. E proprio grazie alla sua rigorosità, pagando perfino le analisi di tasca sua, scoprirà nel football e nelle decine di migliaia di testate, date e ricevute durante un'intera carriera, la causa di quella demenza. E approfondendo la questione scoprirà altri casi come quello di Webster. Il nome africano di Bennet significa “quando tu sai devi farti avanti e parlare” e così farà, trovandosi contro la Corporation del football americano, che tutto può, e un conflitto di interessi che vale milioni di dollari ogni anno. Il film regge bene finché si tratta di mettere gradualmente le carte sul tavolo, ma proprio quando diventa qualcosa di più di un thriller sembra perdere di incisività, e anche di verosimiglianza. La sceneggiatura prende lo spunto da un'inchiesta giornalistica, ma dov'è il famoso giornalismo d'inchiesta americano se Bennet si trova completamente solo a combattere contro il Moloch del football. Sembra una soluzione un po' troppo semplicistica per mantenere alto il livello di tensione, che invece cade a precipizio, salvo un tentativo di recupero in extremis, col discorso finale di Bennet. Bravo comunque Will Smith. E bravo Alec Baldwin (che interpreta un ex medico sportivo), che con l'età ha acquisito una carica umana insospettabile quand'era più giovane, più bello e più magro.
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