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Il film esprime la mediocrità di molti film di un'epoca appena uscita dal maccartismo. In quei tempi la propaganda degli Stati Uniti influiva anche su film come questo che, pur essendo di discreta fattura, non nasconde una retorica a favore degli USA e della Chiesa. I personaggi non godono di finezza psicologica e vengono mostrati in modo didascalico mentre passano, ad esempio, da una ammirazione sfacciata per il nazismo ad un'avversione estrema per esso, un momento dopo. Il film finisce con un prevedibile e generico monito contro la tirannia ed una venerazione per la democrazia, suggerendo che l'America era la patria di essa, come anche della libertà. Si tace ovviamente sulle responsabilità che la Chiesa aveva avuto nel non opporsi realmente all'avanzata del Nazifascismo e sulle colpe dell'imperialismo americano. Otto Preminger quindi mostra di essere figlio della sua epoca, cosa che difficilmente accade ai registi eccezionalmente grandi.
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samanta
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sabato 27 aprile 2024
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il martirio cristiano
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Caro Gionni47 il Tuo commento è fuori luogo: Hitler ammazzò migliaia di religiosi e sacerdoti cattolici polacchi, ma anche tedeschi, solo a Dachau forse più di 2000, alcuni dei quali tedeschi, in Germania religiosi, anche donne, furono arrestati e alcuni ghigliottinati. Quanto al cardinale Innitzer durante la guerra condannò e si oppose alla persecuzione degli ebrei. Rosenberg l''ideologo del nazismo (venne condannato a morte per crimini di guerra) l''aveva annunciato "finita la guerra faremo i conti con la Chiesa Cattolica).
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