La Madre |
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Un film di Andy Muschietti.
Con Jessica Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse.
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Titolo originale Mama.
Horror,
durata 100 min.
- Spagna 2013.
- Universal Pictures
uscita giovedì 21 marzo 2013.
- VM 14 -
MYMONETRO
La Madre
valutazione media:
2,91
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando il chi conta più del cosadi FluturneniaFeedback: 1439 | altri commenti e recensioni di Fluturnenia |
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domenica 24 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sebbene melodrammaticamente banale ma nel contempo piacevolmente narrato, la lineare scontatezza del tutto disvela l'essenza e il suo evolversi allo spettatore prima ancora che lo stesso film riesca a farlo. Ma quale horror di solito non pecca in questo ? Pochi ! La legge unversale che dovrebbe regolare la rappresentazione di una presenza malvagia o qualsivoglia e le sue imprese è ''il come supera il com'è'' ma questa pellicola parrebbe inversamente proporzionale a tutto questo. Il punto debole de ''La madre'' è la madre stessa. Un mostro già visto, contorto tra le sue imponenti e cineree vestigia e dalla faccia bitorzoluta, dove la grafica CGi osa talmente tanto da trasformarlo in una realtà particolare modellata sui Muppets e affini. Le sue amorevoli nefandezze, raccontate in un ritmo lento e disseminato di cose già viste, perdono efficacia agli occhi dello spettatore forzati a concentrarsi al cospetto di una presenza estremamente mirabolante quanto eccessiva. Ingombrante ! Come il ''quasi lieto'' fine che affossa ulteriormente la capacità/volontà di chi guarda, di sospendere le proprie facoltà critiche. L'ipertragico quanto pacchiano finale impedisce d'ignorare le incongruenze secondarie ma anche le impossibilità primarie della storia. Il Sacrificio di realismo e credibilità per il bene del divertimento nell'opera si scontra con quel minimo e occasionale bisogno di logica da parte dell'osservatore che bombardato di scene sensazionali e incoerenti nell'arco di pochi istanti si sente quasi schernito dopo tanta lentezza e reiterazione di clichè e luoghi comuni precedenti. SI passa da ''la solita solfa'' a ''che baracconata'' con molta nonchalance. Dopo tanta mia critica dico che si esce dal cinema insoddisfatti ma sarebbe un buon impegno serale sulla poltrona di casa. 3 stelle nella speranza che il cinema, ripartendo da questo ennesimo paradigma, non faccia un passo indietro nelle opere future.
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