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L'intenzione di Le Roy, nel girare questo film, è chiara: fornire una versione della storia della famosa (e famigerata) F.B.I. che non lasci spazio a dubbi riguardo alla bontà e all'efficienza dell'operato del suddetto reparto. A conferma di ciò basterebbe guardare il finale, con la caccia al "mostro rosso", rappresentata nel bel mezzo della cosiddetta Guerra Fredda. La cosa che però mi ha dato fastidio è stato il tentativo di rendere questo manifesto patriottico (che ci può stare) un'autentica opera d'arte, inventandosi l'improbabile vicenda dell'agente Chip, le cui peripezie e avventure familiari, se non fosse per alcune gag, che tra l'altro stonano, non si collegano in maniera efficace e coerente con il resto del film, di evidente taglio documentaristico. L'ambiente della famiglia di Chip sembra tratto pari pari da La vita è meravigliosa di Capra, sfruttando la presenza di James Stewart, unica nota positiva della pellicola e solo vero motivo per cui sono riuscito ad arrivare ai titoli di coda senza addormentarmi! Da evitare, se non ci tenete a farvi fare un bel lavaggio di cervello.
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