Un'umanità miracolosamente sopravvissuta al disastro atomico persiste sconsideratamente in propositi di guerra per accaparrarsi gli ultimi scogli incontaminati di quel Mar Marcio che è diventata la terraferma, rigurgito radioattivo e nocivo del vecchio pianeta pre-nucleare. In questo contesto Nausicaa tenterà di salvare il suo immacolato principato cercando la pace tra i figli di quel tempo radiogeno: umanità violenta e natura furiosa.
Secondo il regista nessuno si preoccupa del futuro se non i ragazzi i quali, nella persona di Nausicaa, sono gli unici ad interessarsi allo studio della natura con occhi non velati dall'odio. Per questo motivo la principessa, metaforicamente, viene ritratta come l'unica del suo tempo che riesce a comunicare con la flora e la fauna parlando la loro stessa lingua, mentre invece gli stolti adulti sono troppo impegnati nella ricerca delle stesse armi di distruzione che ridussero all'apocalisse il mondo.
La verietà di significati regala alle opere di Miyazaki molteplici livelli di lettura e le innalza dalle dissacranti similitudini che gli vengono additate dal mondo occidentale regolato su un'unica tipologia di animazione ("Il Walt Disney giapponese"). Nei lungometraggi Ghibli non c'è mero svago, ed i più piccoli sono accompagnati verso le sue meravigliose storie solo attraverso un processo quasi didattico, che prova a suggerire un grado di coscienza alternativo a quello della civiltà post-industriale.
Inevitabili i paragoni con "La principessa Mononoke" dove l'autore racconta i perchè umanità e natura, in un tempo in cui ancora si capivano (stessa lingua), possano aver dato luogo a quella impenetrabile foresta dalle esalazioni velenose chiamata qui Mar Marcio.
Il finale, con la natura che si ri-impossessa dei suoi spazi, cela dietro una facciata retorica l'ennesimo ulteriore significato: le regole del mondo ci tengono a ricordare all'uomo come egli sia soltanto di passaggio mentre esse permangono. Lui può soltanto precludere a se stesso la natura e quindi i suoi stessi spazi. Come succede all'uomo del tempo di Nausicaa il quale, con le armi atomiche, ha ottenuto soltanto una natura modificata e furiosa ma ancora piena di vita - vedi i vermoni stile Dune di David Lynch. Una natura che, con i suoi veleni, non lo accetta più.
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antonio montefalcone
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martedì 6 ottobre 2015
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film d’animazione che ci riconcilia col mondo
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Uno dei primi capolavori del regista nipponico, Hayao Miyazaki. Parabola ecologista, affascinante e complessa, “Nausicaa della Valle del vento” mette subito in risalto lo stile e la poetica del suo autore: assenza di manicheismo, grafica morbida, notevole ricchezza e libertà narrativa, forza immaginifica, sincretismo culturale tra oriente e occidente. Quest’opera è interessante anche per la sua forza espressiva concettuale: molte le tematiche che poi diverranno ricorrenti (amore per l’esistenza e la Natura, rispetto per le diversità di tutto/i, libertà e volo, affermazione di sé, contrasto e armonizzazione tra la dimensione onirica e quella del reale). Insomma, una pellicola emozionante e coinvolgente, assolutamente da non perdere.
[+] un film d'animazione imperdibile
(di tom87)
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