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Con corsa di primavera, il regista Giacomo Campiotti ripercorre le vicissitudini e le emozioni della sua primavera: l'infanzia nel paese di origine (Casciago nel Varesotto). La storia è quella di tre bambini cresciuti in contesti famigliari differenti. Il primo ha una famiglia medio borghese, il secondo si è trasferito con la madre, da poco separata, da Venezia, l'ultimo vive in una famiglia modesta e povera. Tutti e tre, al di là della loro estrazione famigliare, vivono i momenti topici della loro infanzia (il primo giorno di scuola, i giochi, le avventure, le marachelle) con l'innocenza e l'intensità di tutti i bambini.
Il regista ci offre uno spaccato di un piccolo paesino di provincia degli anni 60-70, a suo modo apprezzabile e godibile. Anche perchè, spesso ci si dimentica che la nostra Italia è fatta soprattutto di piccole province e paesi, più che di grandi città.
La scelta cade su attori non professionisti, tranne Citran e pochi altri, quindi ogni tanto la recitazione lascia a desiderare, soprattutto per quanto riguarda i bambini.
Senz'altro per chi è di queste parti, come il sottoscritto, il film è interessante e da vedere.
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