Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi |
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Un film di George A. Romero.
Con Michelle Morgan, Joshua Close, Shawn Roberts, Amy Ciupak Lalonde, Joe Dinicol.
continua»
Horror,
durata 95 min.
- USA 2007.
- Minerva Pictures Group
uscita venerdì 30 ottobre 2009.
MYMONETRO
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Meno paura e più contenuti
di Daniele_85Feedback: 6 | altri commenti e recensioni di Daniele_85 |
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mercoledì 16 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' un peccato che questa pellicola non sia stata commercializzata in Italia, ma sfruttando Internet è comunque facile rintracciare versioni originali con sottotitoli in italiano. Romero mostra la sorprendente capacità di realizzare film sempre belli e coinvolgenti pur ruotando costantemente attorno allo stesso episodio di riferimento (i morti che si risvegliano e sterminano i viventi). L'ambientazione è trita e ritrita, talvolta il regista cita se stesso (vedi scena del morto sventrato che, risvegliandosi, s'inclina sul lettino e rovescia i propri intestini sul pavimento), ma Romero riesce sempre a mantenere alta la tensione nello spettatore anche senza mettersi a far correre gli zombi come Snyder, Frasnadillo e compagnia. Un motivo sta nell'atmosfera che riesce a creare, in particolare utilizzando personaggi-tipo sempre ben strutturati psicologicamente, che si comportano in maniera abbastanza plausibile, a differenza della maggior parte degli horror dove, per pure esigenze di copione, compiono scelte assurde che indispettiscono lo spettatore. Inoltre Romero non perde mai tempo a dare spiegazioni razionali su ciò che succede nello sfondo: la fine del mondo nei suoi film avviene e basta, lo spettatore ne sa tanto quanto i personaggi - ossia nulla. Tutto ciò favorisce l'immedesimazione dello spettatore: i protagonisti sono persone comuni, come noi, che si ritrovano in un incubo che fino al giorno prima reputavano impossibile - proprio come noi - e non hanno idea di come uscirne. Non a caso, i capitoli più coinvolgenti sono la Notte, l'Alba e questo Diario, ambientati nella fase iniziale della catastrofe, mentre il Giorno e la Terra presentano già scenari post-apocalittici che li fanno sentire distanti dalla nostra quotidianità. Il Diario è un "metaracconto": ciò che vede lo spettatore è ciò che documentano i personaggi coi loro mezzi. Romero gestisce bene questa tecnica, già sperimentata altrove, e soprattutto riesce a rendere credibile i motivi per cui i personaggi riprendono (in genere il punto debole di questi film). Senz'altro, andando avanti con gli anni nei film di Romero cala la componente paura e cresce quella dei contenuti. Nella Notte era il razzismo, nell'Alba il consumismo, nel Giorno il maschilismo e la xenofobia, nella Terra c'è una completa allegoria del mondo contemporaneo: qui nel Diario il tema è l'informazione e il vouerismo. I media tradizionali mentono, ma in quelli alternativi la verità si perde nella confusione. La nuova generazione agisce in maniera "mediata" dalle nuove tecnologie. La voglia di documentare è un nobile sentimento, ma spesso nasconde solo il vouerismo (di fronte ad un incidente, ci si ferma non per aiutare ma per guardare, come afferma un personaggio del film) e il desiderio ossessivo della Fama.
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