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Classico thriller d’azione in stile hollywoodiano, intrigante e dinamico ma allo stesso tempo ricco di assurdità e situazioni stereotipate; è evidente che Richard Donnar abbia smarrito quel piglio di originalità che in passato lo ha portato a girare filmoni come “The omen” e “Ladyhawke”, tuttavia resta pur sempre un buon professionista e si difende anche in questa nuova veste. Al centro della vicenda c’ è la contrapposizione fra due infallibili sicari (che agli occhi del pubblico si accompagna alla contrapposizione fra due stili di recitazione pressoché antitetici: freddo e distaccato -ai limiti dell’ inespressivo- quello di Stallone, estroso ed emotivo quello di Banderas); il primo, Roberth Rath (Sylvester Stallone), ormai navigato e stanco di ammazzare, il secondo, Miguel Bain (Antonio Banderas), invece giovane ed “assetato di sangue”. Il terzo polo è rappresentato da Electra (Julianne Moore), un’ affascinante pirata informatica che, passando dal ruolo di bersaglio comune (per via di un dischetto contenente certe informazioni compromettenti) a compagna di ventura -ed angelo redentore- di Robert, diventerà la chiave di volta della vicenda.
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