Non ebbe successo nel 1965 e ancora oggi è giudicato con eccessiva severità. Il film però ha notevoli pregi: estrema fedeltà ai Vangeli ( la sceneggiatura riporta i versetti senza licenze), un certo ascetismo, nonostante il kolossal, uno stile che all'epoca era un po' avanti nel tempo. Difetto l'eccessiva durata, accentuata soprattutto dall' assenza di ritmo, dovuta forse un po' alla volontà di seguire il testo sacro e a un pudore espressivo che allontana la platealità che spesso accompagna pellicole di soggetto analogo e che tenta registi e produttori. Max von Sidow è un Cristo cinematograficamente credibile, accanto a lui una folta schiera di grandi attori in parti di contorno: fra questi eccellenti José Ferrer come Erode Antipa e Claude Rains come Erode il Grande, quasi d'obbligo Charlton Heston come Battista. Commento musicale di grande suggestione (firmato Alfred Newman), ottima la fotografia. Va assolutamente visto in 16:9, la versione in 4:3 rovina il film.
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