Mrs Playmen |
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Un film di Riccardo Donna.
Con Carolina Crescentini, Filippo Nigro, Giuseppe Maggio, Francesca Colucci.
continua»
Formato Serie TV,
Drammatico,
, numero episodi: 8.
- Italia 2025.
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Rimandati a Settembre
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| domenica 16 novembre 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Una vicenda che nasce fra le pieghe della penisola del dopo guerra e per la precisione nel mondo dell’editoria vietata degli anni ‘60 e ‘70. Nella sensibilità di una censura che era pronta a eliminare tutto quello che poteva turbare la quiete di un’Italia imbevuta di morale, finta o reale. E soprattutto una vicenda che prende spunto da una storia vera. Una storia che funge da anticamera alle evoluzioni della futura giornalista Debora Attanasio fra le mura di Diva Futura nel film omonimo di Giulia Louise Steigerwalt. Se però nella pellicola firmata dall’autrice Statunitense erano gli anni ‘80, lo sguardo surreale di Riccardo Schicchi e l’avvento della pornografia a dettarne la trama. In questo caso è la determinazione di una donna improvvisamente tradita da un marito affarista e arraffista, l’ottimo Francesco Colella, già visto in ruoli altrettanto efficaci sia in serie TV, sia al cinema, che scandisce il tempo narrativo. Sullo sfondo del mondo dell’editoria eros-chic con i suoi giochi di potere, pronti a cercare di eliminare una contendente non reputata all’altezza e che sarà non troppo repentinamente spazzata invece via da quel mondo in carne e celluloide professato dallo stesso Schicchi.
A impersonare Adelina Tattilo, desiderosa di emanciparsi dal marito e d’impiegare la propria rivista come modo per sensibilizzare le lettrici, una Carolina Crescentini in ottimo stato di grazia. Ogni episodio diventa una guerra contro il tempo, per salvare una rivista sempre a rischio chiusura. Contro la morale, incarnata dalla censura spesso ottusa e quasi sempre vendicativa, e da un mondo non ancora pronto a certe battaglie. Contro detrattori, incarnati da affaristi squali che vedono la protagonista come un’usurpatrice. E contro le guerre interne alla redazione nella quale si muove un altrettanto eccellente Filippo Nigro.
La serie, scomposta in sette episodi firmati dall’autore Mario Ruggeri e diretti da Riccardo Donna, ci permette alla fine di conoscere le peregrinazioni di questa donna con problemi simili ad altre come lei. Con figli da crescere nell’Italia degli anni di piombo, che entreranno prepotentemente nella trama. E le difficoltà nel farsi accettare. Nonostante però l’ottimo sforzo di tutti la miniserie non decolla, dando l’idea di qualche cosa di artefatto, d’improvvisato e non basta un autore come Ruggeri, avvezzo a successi del calibro di Don Matteo (id.; 2000 – in prod.) e Che Dio ci aiuti (id.; 2011 – in prod.) per riuscire a dare un afflato di credibilità a una vicenda che viene posta come una semplice successione cronologica di eventi. Ed è un peccato perché le vicende di Adelina Tattilo e della sua rivista avrebbero meritato ben altro trattamento.
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