I limoni d'inverno

È la storia di una amore. Certamente c'è anche dell'altro: il dramma della demenza, i segni del tempo che scorre inevitabile sulle città e sulle persone, il problema esistenziale... ma tutto ciò fa semplicemente da sfondo al tema principale. Lo si intuisce fin dalle prime scene: Pietro ha il pollice verde, e rientrando a casa un giorno vede di spalle Eleonora, la sua nuova dirimpettaia, che impegnata nel trasloco, trasporta una pesante pianta. Incontrandosi al mattino sulle prospicenti terrazze, i due pian piano si conosceranno e grazie alla temporanea assenza del mariito di lei, si frequenteranno per dieci giorni. Il film scorre con ritmo lento ma tutt'altro che noioso, dando modo allo spettatore di conoscere i due protagonosti oltre a un giovane barista e a Domenico, il fratello di Pietro. Ele e il marito hanno reagito diversamente al dolore, non ancora superato, della perdita della figlia neonata: mentre lui si è tuffato nel lavoro di fotografo d'arte raggiungendo il successo, lei ha rinunciato a dipingere e vive nella sua ombra. Pietro, professore di lettere in pensione, sta cercando con crescente difficoltà di concludere un libro che parla del coraggio di quattro diverse donne, e vive in solitudine col rimpianto di aver perso la moglie per averle confessato un fugace tradimento. Bella la scena dei due che restano chiusi nell'ascensore e dopo il primo momento di panico, finiscono con l'addormentarsi e passare serenamente la notte, quasi dispiacendosi di dover uscire il mattino dopo. Bellissima quella della gita al mare. Mentre lei fa il bagno e la cinepresa indugia sull'onda lunga metafora del tempo che passa inarrestabile, Pietro la osserva seduto a fianco a Domenico che gli chiede: "È lei?" "Sí, è lei" gli risponde, e a sua volta chiede: "Secondo te, quand'è che si diventa vecchi? "Quando stai a guardare gli altri che fanno il bagno", è la risposta del fratello. Intanto l'affinità elettiva che c'era tra i due sfocia inevitabilmente in affetto prima, e in vero è proprio amore dopo. Un amore platonico, senza sesso, ma evidentemente non per questo meno forte e travolgente. Il modo di reaggire a questo sentimento sarà però diverso. Pietro che è oramai consapevole della malattia di Alzeimer che lo affligge, vorrà sparire, Eleonora lo cercherà in tutti i modi arrivando perfino a minacciare Domenico di rompergli la barca che lui sta restaurando da tanto tempo, se non gli diuce dov'è il fratello. Struggente la scena finale di lei che avuta la chiave dell'appartamento di Pietro, va e trova la dedica che il "professore" le ha fatto paragonamdola alle eroine del suo libro. Finirà con Ele che si è trasferita in quello stesso appartamento, e la vedremo sul terrazzo dove la pianta che Pietro curava con tanto amore e con la vana speranza di averne in cambio almeno un limone, ha finalmente dato i suoi frutti, quasi come un ultimo regalo d'amore che lui le fa attraverso la pianta della quale si era preso tanta cura. Un film bellissimo che non ha avuto il successo che avebbe meritato.