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Film d'avventura e di puro intrattenimento che ha nella scarsa originalità il suo difetto principale; sono infatti presenti troppi elementi che richiamano il “King Kong” del 1933, pellicola che riscosse già allora un enorme successo. Oltre al gigantesco scimmione protagonista, che differisce dal suo predecessore solo perché meno enorme, rispetto all'opera di sedici anni prima sono molto simili anche taluni sviluppi della storia e le tematiche richiamate.
Volendo proseguire nell'elencazione degli elementi in comune, deve aggiungersi che anche questa pellicola è diretta da Ernest B. Shoedsack, che insieme a Merian C. Cooper aveva firmato la regia del “King Kong” del '33; infine in entrambe le pellicole recita Robert Armstrong, interpretando due personaggi non molto dissimili, per diversi aspetti.
Gli effetti speciali del tempo, seppur oggigiorno siano chiaramente superati, riscossero un enorme successo all'epoca, tanto da venire premiati con l'Oscar. In verità deve dirsi che molte sono le scene di grande effetto: tra tutte si impongono certamente le sequenze finali, altamente spettacolari e molto ben riuscite anche per la loro drammaticità, capace di tenere lo spettatore col fiato sospeso.
Nel cast oltre ad Armstrong ci sono nei ruoli dei protagonisti Ben Johnson, sicuramente molto più a suo agio nei film western, e Terry Moore. Si segnala anche una fugace apparizione di Primo Carnera, che addirittura ingaggia una specie di combattimento con lo scimmione.
Ne è stato realizzato un rifacimento (remake) nel 1998.
La sequenza in cui il gigantesco gorilla combatte contro i leoni non sarà piaciuta agli animalisti.
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