Barb Wire |
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Un film di David Hogan.
Con Joey Sagal, Victoria Rowell, Udo Kier, Jack Noseworthy, Jennifer Banko, Xander Berkeley.
continua»
Fantascienza,
durata 98 min.
- USA 1996.
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in effetti, qualche demerito , il film ce l'ha...di elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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venerdì 10 maggio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In effetti"Barb Wire"(1996, David Hogan)qualche demerito notevole ce l'ha. Se, più di vent'anni fa, il film era stato stroncato e indicato come"peggiore film dell'anno", oltre ad altre note di demerito rispetto a sceneggiatura, canzone etc.(c'è solo"Lili Marlène"accennato o meglio canticchiato, quale"specchietto storico per allodole"...),qyalche motivo c'è, per queste scelte poco incoraggianti. IL film è sicalbo, nonostante le atmosfere naturali(tramonti, aurore, da urlo, molto fumettistiche e difatti l'origine del film è nei cartoons....), Pamela Anderson Lee ,memore solo di "Baywatch"è interprete pretestuosa, "sloganistica"per un film che accenna solo ai pericoli di un ritorno del nazismo e della dittatura(dove qualche cenno, anche nella foggia delle uniformi dei militari, è al nazismo ma anche al più recente e più vicino agli USA(anche perché lo avevano sostenuto, come ormai sappiamo, all'epoca di Nixon e di Kissinger quale"segretario di Stato") golpe cileno di Pinochet del 1973... Il resto, francamente, rimane, a voler essere generosi, sospeso o comunque monco, in assenza di una solida sceneggiatura e di un regia che la vivacizzi in qualche modo... La Anderson, sì, un'icona forse, ma"dimezzata", Temuera Morrison qualche eroe della resistenza anti-.tirannica, Udo Kier ex."tiburon"squalo in un film di James Bond, ma in complesso siamo a livello di scarsa sufficienza, anzi, volendo, decisamente sotto... Nessuno sforzo di fantasia, nessun volo oltre un piattume indotto, convenzionale, dove anche solo , forse, la lettura, non diremo di un saggio storico, ma di un giornale non sportivo né meramente scandalistico farebbero figura migliore. Certo, il regime della pubblicità e della routine indotta dallo stesso è martellante-cogente, spingendo a limiti estremi quanto altrimenti verrebbe schiacciato da qualunque riflessione critica... Scazzottamenti, scene d'azione: poco piùo forse anche meno...nell'assenza totalle di anche solo un minimo di autoironia o comunque di ironia, per non dire di ciò che un tempo si chiamava(o definiva)"satira"-. . El Gato
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