mcroxy
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martedì 24 marzo 2009
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per gli appassionati del cinema di melville
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Decisamente interessante. E' un film coraggioso (anche se si vede che è fatto con due soldi), bella la fotografia in digitale (specialmente nelle scene notturne della prima parte del film). Le musiche sono efficaci e creano una giusta atmosfera. Il ritmo narrativo funziona anche se nella seconda parte c'è un calo di tensione. E' da lodare il fatto che regista e sceneggiatori hanno puntato alto perché il loro modello non è certo cinema becero da poliziottesco all'italiana ma il noir francese di Jean-Pierre Melville: alcuni ambienti, il poco parlato, la scelta del protagonista che ricorda fisicamente Alain Delon e un pessimismo di fondo ne fanno un film atipico nel panorama del cinema Italiano attuale.
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Decisamente interessante. E' un film coraggioso (anche se si vede che è fatto con due soldi), bella la fotografia in digitale (specialmente nelle scene notturne della prima parte del film). Le musiche sono efficaci e creano una giusta atmosfera. Il ritmo narrativo funziona anche se nella seconda parte c'è un calo di tensione. E' da lodare il fatto che regista e sceneggiatori hanno puntato alto perché il loro modello non è certo cinema becero da poliziottesco all'italiana ma il noir francese di Jean-Pierre Melville: alcuni ambienti, il poco parlato, la scelta del protagonista che ricorda fisicamente Alain Delon e un pessimismo di fondo ne fanno un film atipico nel panorama del cinema Italiano attuale.
Consigliato a tutti quelli che ritengono "I senza nome" un capolavoro.
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mcroxy
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martedì 24 marzo 2009
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per gli appassionati del cinema di melville
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Decisamente interessante. E' un film coraggioso (anche se si vede che è fatto con due soldi), bella la fotografia in digitale (specialmente nelle scene notturne della prima parte del film). Le musiche sono efficaci e creano una giusta atmosfera. Il ritmo narrativo funziona anche se nella seconda parte c'è un calo di tensione. E' da lodare il fatto che regista e sceneggiatori hanno puntato alto perché il loro modello non è certo cinema becero da poliziottesco all'italiana ma il noir francese di Jean-Pierre Melville: alcuni ambienti, il poco parlato, la scelta del protagonista che ricorda fisicamente Alain Delon e un pessimismo di fondo ne fanno un film atipico nel panorama del cinema Italiano attuale.
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Decisamente interessante. E' un film coraggioso (anche se si vede che è fatto con due soldi), bella la fotografia in digitale (specialmente nelle scene notturne della prima parte del film). Le musiche sono efficaci e creano una giusta atmosfera. Il ritmo narrativo funziona anche se nella seconda parte c'è un calo di tensione. E' da lodare il fatto che regista e sceneggiatori hanno puntato alto perché il loro modello non è certo cinema becero da poliziottesco all'italiana ma il noir francese di Jean-Pierre Melville: alcuni ambienti, il poco parlato, la scelta del protagonista che ricorda fisicamente Alain Delon e un pessimismo di fondo ne fanno un film atipico nel panorama del cinema Italiano attuale. Consigliato a tutti quelli che ritengono "I senza nome" un capolavoro.
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gigorossi
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giovedì 16 aprile 2009
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da vedere
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Il genere Noir/Crime non è mai stato esplorato come si deve in questi ultimi anni di cinema italiano fatta eccezione per "Romanzo Criminale". Questo giovane regista ha costruito un' ottimo impianto narrativo: Tutto ruota attorno al denaro (sporco) di cui un antieroe compiendo azioni efferate si impossessa durante un colpo ai danni di un' organizzazione criminale, ma alla fine grazie al suo codice d' onore questo personaggio si riscatta rinunciando al denaro e andando incontro all' autodistruzione per potere aiutare un' amico. Grandi temi (amicizia virile,codice e desiderio di riscatto) affiorano in questo "piccolo" ma come intenzioni "grande" film.
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wakefield
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lunedì 23 marzo 2009
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il nulla
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Magro tentativo di descrivere il nulla con poca spesa e poche risorse complessive. Non esiste soggetto, la sceneggiatura, poco lineare e piena di lacune e non-sense, è di conseguenza, si avviluppa su sè stessa e non dice che il nulla. Non riesce neppure a raccontare il nulla. Ho letto qualche recensione locale molto positiva, sicuramente chi ha scritto non ha visto il film; non c'è niente che ricordi il genere noir, non ci sono neppure attinenze di alcun genere con i polizieschi italiani degli anni '70, men che meno qualcosa che ricordi, pur con tutti i limiti se vogliamo, registi ed attori comunque bravi nel loro genere come Lenzi piuttosto che Di Leo. Manca qualsiasi tipo di azione e non c'è un'idea di fondo, tanti inutili silenzi e inquadrature senza significato, il protagonista non è credibile ed è confezionato puerilmente, non vale neanche la pena parlare dei dialoghi, gli attori sono mediamente assai scarsi.
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Magro tentativo di descrivere il nulla con poca spesa e poche risorse complessive. Non esiste soggetto, la sceneggiatura, poco lineare e piena di lacune e non-sense, è di conseguenza, si avviluppa su sè stessa e non dice che il nulla. Non riesce neppure a raccontare il nulla. Ho letto qualche recensione locale molto positiva, sicuramente chi ha scritto non ha visto il film; non c'è niente che ricordi il genere noir, non ci sono neppure attinenze di alcun genere con i polizieschi italiani degli anni '70, men che meno qualcosa che ricordi, pur con tutti i limiti se vogliamo, registi ed attori comunque bravi nel loro genere come Lenzi piuttosto che Di Leo. Manca qualsiasi tipo di azione e non c'è un'idea di fondo, tanti inutili silenzi e inquadrature senza significato, il protagonista non è credibile ed è confezionato puerilmente, non vale neanche la pena parlare dei dialoghi, gli attori sono mediamente assai scarsi. La noia è allucinante dopo dieci minuti, viene voglia di uscire, il finale è scontato e banale, assolutamente infantile. Un pessimo film, se così lo si vuole chiamare, demenziale. Se queste sono le idee in circolazione nel cinema italiano, meglio lasciar perdere e andare a zappare la terra...
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bruno leonardini
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giovedì 19 maggio 2011
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recitazione amatoriale
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Sostanzialmente è la recitazione a rovinare questo lavoro: gli attori non professionisti non reggono la trama e non riescono ad immedesimarsi realmente nei panni dei crudi personaggi che interpretano. Nemmeno il professionista Francesco Sicialiano riesce ad essere convincente. Peccato, poichè Campanini e Luca Magri, autori del film ci hanno messo tutto l'impegno ed oltretutto, hanno dovuto occuparsi anche della produzione e dell'organizzazione. La sceneggiatura spesso ha dialoghi forzati, che messi in bocca agli attori improvvistai, risultano poco credibili. Non sono poi le banconote visibilmente false (fotocopie in bianco e nero) e gli schizzi di sangue finti a far cadere il film nel ridicolo, quanto un voler scimmiottare storie ed atmosfere da gang movie, che non possono competere ad una produzione senza mezzi.
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Sostanzialmente è la recitazione a rovinare questo lavoro: gli attori non professionisti non reggono la trama e non riescono ad immedesimarsi realmente nei panni dei crudi personaggi che interpretano. Nemmeno il professionista Francesco Sicialiano riesce ad essere convincente. Peccato, poichè Campanini e Luca Magri, autori del film ci hanno messo tutto l'impegno ed oltretutto, hanno dovuto occuparsi anche della produzione e dell'organizzazione. La sceneggiatura spesso ha dialoghi forzati, che messi in bocca agli attori improvvistai, risultano poco credibili. Non sono poi le banconote visibilmente false (fotocopie in bianco e nero) e gli schizzi di sangue finti a far cadere il film nel ridicolo, quanto un voler scimmiottare storie ed atmosfere da gang movie, che non possono competere ad una produzione senza mezzi.
La regia è sufficiente, ma non basta per salvare un prodotto decisamente mediocre.
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