noia1
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sabato 26 aprile 2014
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violento, innovativo e disturbante.
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Tre handicappati formano una band alla quale si aggiunge uno scrittore in cerca d’ispirazione.
Sperimentazione esasperata ed esasperante permea questo prodotto carico di novità ed azzardi tecnici che, a chiunque altro, sarebbero sembrati impossibili da proporre ma che per Koen Mortier sono sembrati un buon mezzo per presentare una trama estrema. Merito della potenza del film è anche il soggetto tratto dall’omonimo libro del controverso Herman Brusselmans, un libro che non è passato inosservato e che, non solo è stato reso al meglio dal film ma, per contribuire all’autenticità del proprio nome di film estremo, apporta anche delle novità sul piano visivo che fino alla sua uscita nessun altro film aveva ancora proposto.
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Tre handicappati formano una band alla quale si aggiunge uno scrittore in cerca d’ispirazione.
Sperimentazione esasperata ed esasperante permea questo prodotto carico di novità ed azzardi tecnici che, a chiunque altro, sarebbero sembrati impossibili da proporre ma che per Koen Mortier sono sembrati un buon mezzo per presentare una trama estrema. Merito della potenza del film è anche il soggetto tratto dall’omonimo libro del controverso Herman Brusselmans, un libro che non è passato inosservato e che, non solo è stato reso al meglio dal film ma, per contribuire all’autenticità del proprio nome di film estremo, apporta anche delle novità sul piano visivo che fino alla sua uscita nessun altro film aveva ancora proposto. Viene mostrato tutto perché prima di essere violento, drammatico, grottesco, spaventoso nel suo essere violento, questa è una cronaca della bruttura che accompagna qualsiasi società bella o brutta che sia, regalando una morale pessimistica e senza speranza, perché in certi casi non si può salvare ma solo eliminare prima che il male contagi altri come è successo al protagonista.
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ultimoboyscout
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lunedì 19 gennaio 2015
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la band dei mongoloidi.
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Un trio di musicisti disabili e drogati fino al midollo contatta Dries, musicista e scrittore pieno di se per convincerlo a suonare nella loro band ma per entrarvi a far parte deve convincerli di avere, lui come loro, un handicap. Koen Mortier omaggia senza mezzi termini "Tranispotting" di Danny Boyle e lo trasferisce dalla Scozia al Belgio. Il film vive di violenza, di compassione e di un carico smisurato di disprezzo, è un film totalmente punk che mette in scena non solo l'eredità moderna di quel movimento ma soprattutto la sua attuale presenza e le sue peculiarità, ovvero disprezzo per la società borghese e per le sue influenze e odio viscerale nei confronti della famiglia.
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Un trio di musicisti disabili e drogati fino al midollo contatta Dries, musicista e scrittore pieno di se per convincerlo a suonare nella loro band ma per entrarvi a far parte deve convincerli di avere, lui come loro, un handicap. Koen Mortier omaggia senza mezzi termini "Tranispotting" di Danny Boyle e lo trasferisce dalla Scozia al Belgio. Il film vive di violenza, di compassione e di un carico smisurato di disprezzo, è un film totalmente punk che mette in scena non solo l'eredità moderna di quel movimento ma soprattutto la sua attuale presenza e le sue peculiarità, ovvero disprezzo per la società borghese e per le sue influenze e odio viscerale nei confronti della famiglia. Immagini e dialoghi sono pregni di violenza, demenza, rabbia, puzza e sudiciume schifoso, il regista, con un passato nella pubblicità, adatta il romanzo di Herman Brusselmans con risultati assolutamente repellenti e disgustosi, andando alla ricerca di un umorismo tagliente e nero e dello shock più assurdo non lesinando sesso esplicito, gore e scorrettezze comunque realistiche. Pellicola che definire porcheria bella e buona è ancora troppo poco, ancora peggiore la rende il doppiaggio in Italiano, un nonsense osceno, sporco e cattivo, un delirio iperviolento in cui il brutto è l'elemento che addobba e abbellisce. Ma il risultato, con le sue esagerazioni di schifo, finisce per essere ridicolo, grottesco e per certi versi involontariamente comico. Film da evitare nella speranza di non aver mai più a che fare con Mortier e la sua disgraziatissima band di handicappati.
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