ipno74
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lunedì 28 febbraio 2011
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dramma della gelosia
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La gelosia era molto in voga nei film degli anni '70, dove l'uomo era padre - padrone, ma la donna iniziava ad avere i primi effetti della libertà sessuale.
Diretto benissimo e con una sceneggiatura molto forte, Tognazzi si conferma, non solo un grande attore ma anche un ottimo regista.
La Fenech, bellissima nella parte della moglie devota, ha un ruolo che sta sempre sul filo del rasoio, in quanto fino alla fine ci si aspetta che sia lei a tradire il marito.
Morale del film: L'uomo o la donna sono gelosi perchè non si fidano di loro stessi, e sanno che in certe occasioni possiamo tradire tutti
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xantoflores
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giovedì 24 luglio 2014
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bravo ugo!
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Dopo aver visto "Il magnifico cornuto" di Pietrangeli, non si può non pensare che Tognazzi abbia attinto a piene mani dal suo precedente film per realizzare questa pellicola che fortunatamente non poteva essere decapitato e avvilito dalla censura bigotta che tanto male ha fatto al cinema italiano e non,
Se ne "Il magnifico cornuto" si poteva solamente assistere ad un più che pudico streap-tease della Cardinale, in "Cattivi pensieri", il "cornuto" Tognazzi dà libera tutte le proprie paure immaginarie toccando l'apice nella scena della piscina in cui la bella e provocante Fenech, viene attorniata da un drappello di giovani uomini dotati di un pene in erezione di dimensioni mostruose.
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Dopo aver visto "Il magnifico cornuto" di Pietrangeli, non si può non pensare che Tognazzi abbia attinto a piene mani dal suo precedente film per realizzare questa pellicola che fortunatamente non poteva essere decapitato e avvilito dalla censura bigotta che tanto male ha fatto al cinema italiano e non,
Se ne "Il magnifico cornuto" si poteva solamente assistere ad un più che pudico streap-tease della Cardinale, in "Cattivi pensieri", il "cornuto" Tognazzi dà libera tutte le proprie paure immaginarie toccando l'apice nella scena della piscina in cui la bella e provocante Fenech, viene attorniata da un drappello di giovani uomini dotati di un pene in erezione di dimensioni mostruose. Qualcuno dirà che rispetto a Pietrangeli c'è molta più volgarità, ma è ,un dato di fatto che un marito stritolato dalla gelosia, mica si può immaginare uno spogliarellino-lotteria come quello de "Il magnifico cornuto". Il marito geloso immagina una realtà che va al di là della realtà stessa. Completamente in balia di questo violento e venefico sentimento che è la gelosia. Sicuramente la regia migliore dei 5 film di Tognazzi non dimenticando che una grossa fetta di merito spetta alla bellissima Fenech da corpo statuario, ma anche buona interprete dei ruoli affidatole. Fosse stata meno bella, forse avrebbe avuto la possibilità di interpretare ruoli che l'avvrebbero valorizzata maggiormente come attrice pura e non come stragnocca.
Bello! Da rivedere e sorridere.
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parsifal
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martedì 16 maggio 2017
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fantasie ed ossessioni
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Film interamente scritto e diretto da Ugo Tognazzi, con l'aiuto di Jannacci e Viola per la stesura dei dialoghi è , a tutti gli effetti una commedia erotica, con una dose di pruderie considerevole, ma differente dalle altre che venivano realizzate in Italia nello stesso periodo. L'avvocat omilanese Marani ( Tognazzi) è sposato con Francesca, una stupenda Edwige Fenech, molto più giovane di lui e molto avvenente . Ciò lo rende estremamente geloso, tanto da avere fantasie ricorrenti sulla presunta infedeltà della moglie; vede ovunque rivali, tra cui spicca Luc Merenda ,nei panni di un ricco play-boy argentino. Le fantasie lo perseguitano, tanto da divenire ossessioni.
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Film interamente scritto e diretto da Ugo Tognazzi, con l'aiuto di Jannacci e Viola per la stesura dei dialoghi è , a tutti gli effetti una commedia erotica, con una dose di pruderie considerevole, ma differente dalle altre che venivano realizzate in Italia nello stesso periodo. L'avvocat omilanese Marani ( Tognazzi) è sposato con Francesca, una stupenda Edwige Fenech, molto più giovane di lui e molto avvenente . Ciò lo rende estremamente geloso, tanto da avere fantasie ricorrenti sulla presunta infedeltà della moglie; vede ovunque rivali, tra cui spicca Luc Merenda ,nei panni di un ricco play-boy argentino. Le fantasie lo perseguitano, tanto da divenire ossessioni. Vede dinanzi alui scene sempre più morbose e d ambientate ovunque; mare, montagna, alberghi di lusso, casa e barca di amici. Tra i possibili rivali vede anche il fratello ( Paolo Bonacelli ) con il quale ha un pessimo rapporto. LA sua ossessione nasce da un equivoco iniziale che lo perseguiterà a lungo; l'aver visto nel ripostiglio dove nasconde i fucili, le gambe di un uomo nascostosi maldestramente. Si verrà a sapere solo alla fine che si trattava del figlio del portiere, introdottosi in casa per rubare armi e munizioni, in quanto fiancheggiatore di una banda armata clandestina. Marani per tutta la durata del film si lambicca morbosamente il cervello alla ricerca di un fantomatico amante, senza trovarlo mai, perchè Francesca è immune dal desiderio.Molto intrigante e ben congeniato ,mette non certo in buona luce l'uomo italiano, afflitto dall' incubo del tradimento e ossessionato da esso. Originale e divertente.
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dandy
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venerdì 7 marzo 2014
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cornuti scontenti.
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Il quarto film da regista di Tognazzi(anche sceneggiatore),è una discesa impietosa e compiaciuta nell'immaginario erotico medio.Immaginario distruttivo,poichè covato nella mente dell'uomo del periodo:possessivo,medio-borghese (anche se Marani conserva sempre una stoica dignità rispetto agli amici),e patologicamente ossessionato dal tradimento.All'epoca ingiustamente bistrattato,è invece un prodotto degno di rispetto.Servendosi del tradizionale apparato da sexy commedia Tognazzi si spinge a livelli più vicini a film come "Spell-Dolce mattatoio" ora curiosi,ora surreali e sempre espliciti,vividi,insoliti.Persino violenti e disturbanti.E usa le grazie della Fenech(e il suo personaggio in generale)in modo non convenzionale,come mai più avverrà.
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Il quarto film da regista di Tognazzi(anche sceneggiatore),è una discesa impietosa e compiaciuta nell'immaginario erotico medio.Immaginario distruttivo,poichè covato nella mente dell'uomo del periodo:possessivo,medio-borghese (anche se Marani conserva sempre una stoica dignità rispetto agli amici),e patologicamente ossessionato dal tradimento.All'epoca ingiustamente bistrattato,è invece un prodotto degno di rispetto.Servendosi del tradizionale apparato da sexy commedia Tognazzi si spinge a livelli più vicini a film come "Spell-Dolce mattatoio" ora curiosi,ora surreali e sempre espliciti,vividi,insoliti.Persino violenti e disturbanti.E usa le grazie della Fenech(e il suo personaggio in generale)in modo non convenzionale,come mai più avverrà.Ripetitivo,ma indubbiamente riuscito,specie nella descrizione della squallida Milano-bene zeppa solo di bauscia.E con un discreto colpo di scena finale.Dialoghi di Enzo Jannacci e Beppe Viola,che interpreta il commissario.
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