cesare p.
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venerdì 22 agosto 2008
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magistrale
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ho visto ieri questo film al filmforum di new york, in una edizione di ottima qualità.
è un film assolutamente stupendo: una fotografia raffinatisima, rari pezzi di bravura degli attori (non solo la bardot...), con una magistrale alternanza di ironia e coinvolgimento drammatico.
è sorprendente (siamo nel 1960, vari anni prima della denuncia di guy debord) la lucidità nella critica ai meccanismi dello spettacolo contemporaneo, che va oltre il "relativismo" pirandelliano di una verità che non ci è mai dato di sapere con certezza, e diventa invece consapevolezza che ci troviamo sempre (nel tribunale come nel cinema, come in ogni "teatro" della memoria) di fronte ad una messa-in-scena.
una breve scena del film "annuncia" l'invasione televisiva e lo spostamento delle passioni reali nel campo dell'immagnario.
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ho visto ieri questo film al filmforum di new york, in una edizione di ottima qualità.
è un film assolutamente stupendo: una fotografia raffinatisima, rari pezzi di bravura degli attori (non solo la bardot...), con una magistrale alternanza di ironia e coinvolgimento drammatico.
è sorprendente (siamo nel 1960, vari anni prima della denuncia di guy debord) la lucidità nella critica ai meccanismi dello spettacolo contemporaneo, che va oltre il "relativismo" pirandelliano di una verità che non ci è mai dato di sapere con certezza, e diventa invece consapevolezza che ci troviamo sempre (nel tribunale come nel cinema, come in ogni "teatro" della memoria) di fronte ad una messa-in-scena.
una breve scena del film "annuncia" l'invasione televisiva e lo spostamento delle passioni reali nel campo dell'immagnario.
ma la cosa più affascinante di questo film è lo scoprire, dietro il fascino "fatale" di brigitte bardot, dietro il coinvolgimento emotivo nel dramma delle passioni, il gioco, sottile ma consapevole con lo spettatore del film stesso, con te che stai guardando. magistrale, in questo senso, proprio la prima scena, in cui l'avvocato difensore di bb, con la cui sagacia lo spettatore per tutto il film si identifica (ma che alla fine si rivela come il personaggio più cinico), fa spostare nelle prime file una signora "raccomandata" che vuole vedere meglio, e la sala del tribunale è troppo piena.
proprio come la sala del cinema in cui ero appena entrato...
so che suona un po' patetico, ma mi sembra che non se ne facciano più, di film così.
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luca scial�
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mercoledì 22 luglio 2015
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una giustizia senza sentimenti
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Una giovane e bella donna libertina viene processata per aver ucciso il suo ex fidanzato, che ama ancora ma che la respinge per il suo passato alquanto libertino che lo ha fatto soffrire. Gli preferisce la sorella, da sempre più seria e morigerata. Il processo si trasforma però in uno scontro generazionale, tra una società conservatrice e borghese che bacchetta certi costumi e un nuovo modo di pensare più scansonato e anticonformista che sta emergendo. Questi due mondi finiranno per schiacciare la donna.
La carriera cinematografica di Cluzot è stata relativamente breve, con soli 14 film nei suoi 70 anni di vita. Pellicole soprattutto di genere giallo, poliziesco o drammatico, sebbene non sia mancato qualche documentario.
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Una giovane e bella donna libertina viene processata per aver ucciso il suo ex fidanzato, che ama ancora ma che la respinge per il suo passato alquanto libertino che lo ha fatto soffrire. Gli preferisce la sorella, da sempre più seria e morigerata. Il processo si trasforma però in uno scontro generazionale, tra una società conservatrice e borghese che bacchetta certi costumi e un nuovo modo di pensare più scansonato e anticonformista che sta emergendo. Questi due mondi finiranno per schiacciare la donna.
La carriera cinematografica di Cluzot è stata relativamente breve, con soli 14 film nei suoi 70 anni di vita. Pellicole soprattutto di genere giallo, poliziesco o drammatico, sebbene non sia mancato qualche documentario. Questo, assieme a Il corvo (secondo suo film), resta comunque quello più significativo. La ricostruzione della vita di Dominique (interpretata da una stupenda Brigitte Bardot all'apice della sua carriera) è ben fatta, così come il suo intrecco col processo in atto.
Sublime la scena della Bardot nuda nel letto che balla. Una ciliegina sulla torta.
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