La storia vuole,come accenna il dott.Jake Rainer,che nell’antica Grecia i bambini deformi venissero abbandonati sul monte Taigeto, come i traditori venivano gettati dai romani dalla rupe Tarpea. Dopo aver finito di conoscere la verità sulla tragedia della famiglia Warden,sulla morte per omicidio dei genitori di Tim, affetto d’autismo,e della sorella Sylvie, il pubblico presente in sala, in qualità di giurati in un processo immaginario, decreta che Tim non deve essere portato sul monte Taigeto,che il pater familias vada gettato dalla rupe Tarpea.
La vicenda del film è veramente a fosche tinte e a ricordare il sangue degli innocenti vi sono immagini strepitose, bellissime di alberi in fiore, di rami colmi di splendide foglie, viali illuminati d’un rosso fiamma,il verde fa da corona e si avvicenda al rosso.
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La storia vuole,come accenna il dott.Jake Rainer,che nell’antica Grecia i bambini deformi venissero abbandonati sul monte Taigeto, come i traditori venivano gettati dai romani dalla rupe Tarpea. Dopo aver finito di conoscere la verità sulla tragedia della famiglia Warden,sulla morte per omicidio dei genitori di Tim, affetto d’autismo,e della sorella Sylvie, il pubblico presente in sala, in qualità di giurati in un processo immaginario, decreta che Tim non deve essere portato sul monte Taigeto,che il pater familias vada gettato dalla rupe Tarpea.
La vicenda del film è veramente a fosche tinte e a ricordare il sangue degli innocenti vi sono immagini strepitose, bellissime di alberi in fiore, di rami colmi di splendide foglie, viali illuminati d’un rosso fiamma,il verde fa da corona e si avvicenda al rosso. La natura nel suo splendore come la giovinezza e la purezza di Sylvie, una bellissima Liv Tyler, e di Tim, insanguinate,violate. Un tema che nessuno vuol trattare ma che purtroppo vede spesso riempire le pagine di cronaca,violenze subite,macchie indelebili ed inconfessabili di chi ha tradito non la Patria ma la Famiglia, un tradimento che va oltre quello consumato da Giuda se solo si ricorda il monito di Cristo :”Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.” (Matteo). Tim ha assistito in qualche modo all’uccisione dei suoi genitori ma il suo stato non gli consente di agevolare le indagini per cui viene affidato, insieme alla sorella Sylvie, al dott.Jake Rainer, specialista in questa malattia, mirabilmente interpretato da Richard Dreyfuss. Jake sa bene che chi è affetto da questo disturbo è compensato in una eccezionale capacità in matematica, numeri, contabilità, a tal proposito varrebbe la pena di leggere il capitolo VI -Geni e prodigi- del libro “Il pallino della matematica” o rivedere il film “Rain man – L’uomo della pioggia”. Al di là del film in sé per sé, che può essere mediocre, nel suo insieme merita una maggiore valutazione. Viste le carte in gioco spiccano degli elementi che lo valorizzano: l’argomento trattato,la fotografia,l’interpretazione di R.Dreyfuss,la bellezza della promessa del cinema L.Tyler,(vedi Il Signore degli Anelli), un finale inquietante, a cui però il regista non è stato capace di dare quella carica di suspense che meritava,la diffusione in merito alla capacità legata ai numeri che hanno i malati d’autismo scoperta soltanto nel 1913 dal grande matematico inglese prof. G.H.Hardy messo in crisi, per così dire, da un ignoto S. Ramanujan Aiyangar,morto nel 1920 a soli 32 anni. Quando un film offre il pretesto per sapere di più, per parlarne,discuterne e guardarsi attorno,allora per il mio metodo di valutazione va dato qualcosa in più di tre stelle e qualcosa in meno dell’ottimo.chibar22@libero.it
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