tomek
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lunedì 24 marzo 2008
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diplomazia, intrighi di palazzo, potere e costume
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La pellicola narra della vita di Maria Stuarda dal suo ritorno in Scozia come legittima erede al trono (anno di produzione 1936).
Diplomazia, intrighi di palazzo, potere e costume fanno da sfondo ad una storia d'amore quanto mai tormentata.
Il regista, il mitico John Ford, rappresenta la regina di Scozia (Katharine Hepburn) in una dimensione spirituale fortissima a differenza della rivale regina di Inghilterra (Florence Eldridge) che viene dipinta nella materialità più meschina.
La prima parte del film è molto curata soprattutto nella posizione delle luci che rendono gli attori come sculture classiche. La staticità dei protagonisti li rende quasi epici come a sottolineare la loro nobiltà contro la grettezza degli antagonisti.
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La pellicola narra della vita di Maria Stuarda dal suo ritorno in Scozia come legittima erede al trono (anno di produzione 1936).
Diplomazia, intrighi di palazzo, potere e costume fanno da sfondo ad una storia d'amore quanto mai tormentata.
Il regista, il mitico John Ford, rappresenta la regina di Scozia (Katharine Hepburn) in una dimensione spirituale fortissima a differenza della rivale regina di Inghilterra (Florence Eldridge) che viene dipinta nella materialità più meschina.
La prima parte del film è molto curata soprattutto nella posizione delle luci che rendono gli attori come sculture classiche. La staticità dei protagonisti li rende quasi epici come a sottolineare la loro nobiltà contro la grettezza degli antagonisti.
Nonostante la direzione di Ford, credo che il film fosse studiato per un pubblico femminile.
Tornando al film si distinguono anche due figure maschili: il conte di Bothwell (Fredric March), campione di eroismo e forza, e Lord Darnley (Douglas Walton), pretendente debole e vile. Entrambi ruotano attorno a Maria di Scozia (non vi svelo di più) ed anche qui differiscono fortemente per carattere e rappresentazione.
Notevole l'ultima scena di entrambi i protagonisti. Da vedere!
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gippal
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giovedì 3 marzo 2016
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maria stuarda tra inganni, amori e tradimenti
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Katharine Hepburn... da dove si può cominciare? Non è facile, perchè solo a guardarla un momento ti rendi immediatamente conto che un'attrice come lei (INSUPERABILE) è e rimarrà a lungo IMBATTIBILE: la sua bravura, il suo stile, il suo portamento, la sua bellezza, sono tutti requisiti che la elevano, la rendono, per l'appunto, INCOMPARABILE. Non era la classica diva dell'epoca, ma una donna moderna, con idee innovative che non trasformò la sua vita e la sua personalità per creare il proprio personaggio.
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Katharine Hepburn... da dove si può cominciare? Non è facile, perchè solo a guardarla un momento ti rendi immediatamente conto che un'attrice co me lei (INSUPERABILE) è e rimarrà a lungo IMBATTIBILE: la sua bravura, il suo stile, il suo portamento, la sua bellezza, sono tutti requisiti che la elevano, la rendono, per l'appunto, INCOMPARABILE. Non era la classica diva dell'epoca, ma una donna moderna, con idee innovative che non trasformò la sua vita e la sua personalità per creare il proprio personaggio. Una donna che indossava sempre pantaloni, portava i capelli corti, si faceva chiamare Jimmy e arrivava sul set sempre in compagnia di un'amica. Non rilasciò mai interviste e la stampa ebbe ben poco da scrivere: l'attrice era infatti famosa per le sue dichiarazioni che spiazzavano tutti, come quando alla domanda se lei fosse sposata rispose: "Non ricordo" e, se avesse figli: "Due bianchi e due neri". Il suo look rispecchiava il suo modo di essere: una persona normale, innamorata del proprio lavoro.
Ho apprezzato il suo ruolo di Maria Stuarda (purtroppo il film fu un fiasco, tanto che cominciò a diffondersi la voce di ''Katharine porta iella'', cosa ridicola, gretta, meschina e che non corrispondeva assolutamente al vero; molti suoi film successivi furono un successo).
Non si tratta di certo di un ruolo semplice, eppure lei riesce perfettamente a coniugare la fierezza di una possibile aspirante al trono inglese, cresciuta e allevata in Francia, abituata a qualsiasi comfort, alla sua ''umanità''. Ritornata in Scozia, incoronata sovrana, non ha mai imposto la sua religione a nessuno (il cattolicesimo) e ha permesso ai protestanti di predicare la propria religione in Santa Pace (questi invece sfruttarono la situazione a loro vantaggio). Katharine media perfettamente questi due aspetti, crea una Maria a tutto tondo, ma è innegabile (ahimè) il difetto della sceneggiatura che tende a far emergere una fin troppo buona Maria e, al contrario, mostrare una Elisabetta spietata e interessata solo al trono (in realtà, in questo caso, non siamo poi tanto lontani dal vero). Un film che merita, e che racconta splendidamente un periodo storico affascinante, il cui finale amaro non poteva di certo essere cambiato. Forse troppo legato agli aspetti storici e meno capace di mostrare ''la vita'' di allora, ma in questo senso abbiamo altri film (più recenti) che compensano.
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