dario
|
sabato 16 aprile 2016
|
modesto
|
|
|
|
Un certo disincanto salva qualcosa di un film noioso e non poco presuntuoso. La storia, zoppicante, ha, per dire, uno sviluppo orizzontale ed è di una supericialità sconsolante. Manca una logica, è un eserciazio virtuosistico che di virtuoso ha solo le intenzioni. Più che attori, maschere, più che stile calligrafia fatta di sole maiuscole elaborate da un intellettualismo da birignao. L'assenza d'impegno speculativo è la cosa più notevole.
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
aldo marchioni
|
venerdì 5 giugno 2015
|
noioso
|
|
|
|
Decisamente noioso.
Non il più noioso che abbia visto (Lost in Translation rimane insuperato), ma si difende bene.
L'unico sentimente che mi ha suscitato è stato il desiderio che finisse il più presto possibile: e questo dopo meno di 20 minuti di visione.
|
|
[+] lascia un commento a aldo marchioni »
[ - ] lascia un commento a aldo marchioni »
|
|
d'accordo? |
|
|
lunedì 7 ottobre 2013
|
quanti danni, gabrielle...
|
|
|
|
Quanto avrebbe ottenuto Gabrielle con un po' più di accortezza e meno impazienza? Non si sa, certo avrebbe dovuto spegnere la fiamma della giovinezza e forse non sarebbe stata felice lo stesso... Questa volta Chabrol sceglie Lione come sfondo a questa strana storia di passioni e perversioni. E riesce ancora a colpire l'alta borghesia, degna qua di cinismo e ipocrisia ai massimi livelli. Gabrielle (Ludivine Sagnier) è una ragazza deliziosa: giovane, attraente, solare, impossibile non esserne attratti. Sua mamma è una libraia e non nuotano certo nell'oro. La ragazza brucia le tappe, conduce in televisione le "previsioni meteo" con una spigliatezza unica, ma ben presto le daranno un programma tutto suo da gestire con un paio di ospiti in studio.
[+]
Quanto avrebbe ottenuto Gabrielle con un po' più di accortezza e meno impazienza? Non si sa, certo avrebbe dovuto spegnere la fiamma della giovinezza e forse non sarebbe stata felice lo stesso... Questa volta Chabrol sceglie Lione come sfondo a questa strana storia di passioni e perversioni. E riesce ancora a colpire l'alta borghesia, degna qua di cinismo e ipocrisia ai massimi livelli. Gabrielle (Ludivine Sagnier) è una ragazza deliziosa: giovane, attraente, solare, impossibile non esserne attratti. Sua mamma è una libraia e non nuotano certo nell'oro. La ragazza brucia le tappe, conduce in televisione le "previsioni meteo" con una spigliatezza unica, ma ben presto le daranno un programma tutto suo da gestire con un paio di ospiti in studio. Incontra il maturo ed egocentrico scrittore Charles Saint-Denis (François Berléand) che la seduce e ne diventa l'amante, anche se lui ha una moglie (Valeria Cavalli) che lo ama alla follia e gli permette numerose avventure con diverse amiche occasionali. Bisogna citarne una in particolare, Capucine (Mathilda May), che oltre a essere amica è anche confidente, segretaria e... detective. Capucine, sebbene non sia giovane come Gabrielle, sfodera una sensualità e un gusto nel vestire davvero unici e non si accontenta certo di avventure banali, lei può scegliere e selezionare. Senza dubbio è la figura femminile più credibile di tutto il film. Anche Paul Gaudens (Benoit Magimel) si innamora di Gabrielle: si tratta di un ricco rampollo di industriali, bello ed elegante ma altezzoso, superbo, viziato all'eccesso dalla madre, la signora Gaudens (Caroline Sihol). A volte insopportabile nel suo infantile egocentrismo, deve sempre essere al centro dell'attenzione. Il suo parco auto è davvero unico. A parte una moderna berlina Citroen, le altre sono tutte vetture restaurate, sportive degli anni '60, che usa quotidianamente. Spesso guida una Honda S800 coupè, una piccola sportiva di classe, davvero unica e curiosa. Comunque Paul è instabile ma ciò non toglie che i suoi sentimenti per Gabrielle siano sinceri, al contrario di Charles, che la plasma secondo i suoi desideri e la introduce nel mondo degli incontri clandestini con persone che vogliono provare ogni perversione in campo erotico. Lei ci sta, giovane e disillusa, per poi rendersi conto di amare invece Paul, al punto di sposarlo anche se la madre di lui la disprezza tenacemente. Durante un ricevimento però Paul, accecato dalla gelosia dopo che Gabrielle gli ha raccontato degli incontri perversi con Charles e altri "ospiti", uccide lo scrittore davanti agli invitati con una rivoltella. Paul ora è in prigione, la signora Gaudens cerca un ottimo avvocato per una riduzione della pena, cercando anche una testimonianza di Gabrielle promettendole una generosa ricompensa. Curioso l'incontro con la saggia Capucine, che le chiede in fin dei conti di fare solo ciò che le sembra più giusto, anche a costo di "rovinare" l'immagine di Charles raccontando ai giudici le sue perversioni. La dimora dello scrittore, nel verde fuori Lione, è splendida, con vetrate enormi e uno studio disordinatissimo dove lui comunque spiega -"Posso lavorare solo in questo disordine!" - Gabrielle capirà troppo tardi gli errori fatti, lei giovane e ingenua è rimasta intrappolata in un gioco più grosso di lei. Non solo la signora Gaudens non le darà un soldo ma arriverà anche la richiesta di divorzio di Paul. Riuscirà solo a tenersi la piccola spider, quasi nulla... - di "Joss" -
[-]
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
yendys
|
domenica 13 dicembre 2009
|
l'innocenza del peccato
|
|
|
|
Amo la maggior parte dei film di Chabrol ed amavo anche questo prima di scoprire che è totalmente copiato da un film passato ieri sera (12 dicembre 2009) su Iris che già alle prime battute mi ha fatto pensare al film in questione.
Il titolo è: L'altalena di velluto rosso, di Richard Fleischer, USA 1955.
Lo scrittore è un architetto, la giovane presentatrice è una giovane ballerina e l'arrogante delizioso biondo è sostituito da un miliardario dai modi poco eleganti.
L'architetto molla la giovane dopo averla sedotta, lei sposa il milardario e lui inizia a perseguitarla per sapere, conoscere meglio il suo passato con l'altro (che lui conosce ed ha sempre detestato) fino ad arrivare al fatidico gesto: gli spara in pubblico! Poi il processo.
[+]
Amo la maggior parte dei film di Chabrol ed amavo anche questo prima di scoprire che è totalmente copiato da un film passato ieri sera (12 dicembre 2009) su Iris che già alle prime battute mi ha fatto pensare al film in questione.
Il titolo è: L'altalena di velluto rosso, di Richard Fleischer, USA 1955.
Lo scrittore è un architetto, la giovane presentatrice è una giovane ballerina e l'arrogante delizioso biondo è sostituito da un miliardario dai modi poco eleganti.
L'architetto molla la giovane dopo averla sedotta, lei sposa il milardario e lui inizia a perseguitarla per sapere, conoscere meglio il suo passato con l'altro (che lui conosce ed ha sempre detestato) fino ad arrivare al fatidico gesto: gli spara in pubblico! Poi il processo.... ma mi sono adormentata visto dal momento che era un dejà vu troppo recente.
Bravo Chabrol..... e complimenti alla critica.....
Dunque tutti possiamo fare i registi tanto i critici stanno a dormire.....
Rosaria Pelliccione
L'Aquila
[-]
|
|
[+] lascia un commento a yendys »
[ - ] lascia un commento a yendys »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
domenica 2 agosto 2009
|
un piccolo film...........di un grande
|
|
|
|
Nella prima inquadratura,il protagonista si dirige verso una casa ascoltando musica in macchina:purtroppo le afinità con lo splendido"Buio nella mente"(95) si firmano qui(A parte che lì la scena era la seconda).La mano del regista nel tratteggiare i
suoi personaggi qui è inspiegabilmente fiacca, basti vedere come qua i dialoghi tra la ragazza e la madre siano scontati mentre lì ogni scena di questo tipo catturava molto di quel mondo borghese che il regista dice di odiare.La protagonista, a sua volta, di nome DeNeige(Bianca, come la neve?)legge le previsioni del tempo in stile Kidman "Da morire", ma anche se questo non voleva essere un film "Sulla televisione", il già citato "Buio nella mnte" è incomparabile nel mostrare il legame tra il mondo reale dela Bonnaire e il linguaggio di un mezzo di comunicazione.
[+]
Nella prima inquadratura,il protagonista si dirige verso una casa ascoltando musica in macchina:purtroppo le afinità con lo splendido"Buio nella mente"(95) si firmano qui(A parte che lì la scena era la seconda).La mano del regista nel tratteggiare i
suoi personaggi qui è inspiegabilmente fiacca, basti vedere come qua i dialoghi tra la ragazza e la madre siano scontati mentre lì ogni scena di questo tipo catturava molto di quel mondo borghese che il regista dice di odiare.La protagonista, a sua volta, di nome DeNeige(Bianca, come la neve?)legge le previsioni del tempo in stile Kidman "Da morire", ma anche se questo non voleva essere un film "Sulla televisione", il già citato "Buio nella mnte" è incomparabile nel mostrare il legame tra il mondo reale dela Bonnaire e il linguaggio di un mezzo di comunicazione.
A parte poi tutti i dialoghi dilatati(Ne ho contati almeno tre, includend quelo citato tra madre e figlia).
Però anche(O soprattutto?) qui il vecchio leone si astiene da giudicare,eccezion fatta forse per la madre del protagonista). La stessa protagonista, in fondo, non è tanto una "Femme fatale" quanto una ragazza perennemente in sospeso tra la gatta e chi vorrebbe essere amata ed amare, come quando dice al giovane:"Bello essere il fglio dei ricchi, se non si pensa di approfittarne" o qualcosa del genere).Forse è proprio "Tagliata in due", non solo perché il finale(A torto ritenuto didascalicO), ci mostra molto meglio del piccolo fiml il rapporto tra spettacolo e finzione),quanto perché il suo carattere è un enigma difficile da sciogliere, come dimostra ulteriormente la sua scelta di testimoniare.Del resto anche lo scrittore è veramente un uomo così ntelligente, o non piuttosto come dice lui stesso uno che imita bene cose fatte da altri?
Il film se la cava benino nel mettere in rilievo tutte le contraddizioni e i paradossi nel comportamento dei tre personaggi principali.Curato bene è anche lo "Scandre" le parti del film(Malinconica, speranzosa,"Definitiva", affidato a vari luoghi, come una Chiesa(Alla fine)o anche una panoramica generale sulla città dove si svolge il racconto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
dony64
|
mercoledì 15 aprile 2009
|
un film......che ti prende
|
|
|
|
Film commedia drammatica ben interpretata che prende sin dall'inizio.La trama e' buona come la recitazione e tutto il contesto.Nel complesso simpatico ed interessante film.Voto 7
|
|
[+] lascia un commento a dony64 »
[ - ] lascia un commento a dony64 »
|
|
d'accordo? |
|
andrelaura
|
domenica 12 aprile 2009
|
non c'e' limite al peggio...
|
|
|
|
Trama banale e decisamente scontata, recitazione appena al di sopra del compitino fatto bene, dialoghi imbarazzanti, fotografia didascalica, colonna sonora inesistente. E poi, su tutto, Capucine....oh, mon Dieu!! A questo punto evviva Bisio e Teocoli!!!
|
|
[+] lascia un commento a andrelaura »
[ - ] lascia un commento a andrelaura »
|
|
d'accordo? |
|
mary
|
martedì 2 settembre 2008
|
chabrol non perde lo stile
|
|
|
|
Le storie degli ultimi film di Chabrol possono risultare inconsistenti ma anche il buio oltre la mente in fondo lo era. Chabrol è un regista che si può permettere il "nulla" perchè sa raccontare come pochi cineasti in quanto permette l'immaginazione e la proiezione.
Chi ama il cinema francese non può non amare Chabrol..i suoi attori e le sue atmosfere.E' un grande.
[+] solo un appunto
(di francesco2)
[ - ] solo un appunto
|
|
[+] lascia un commento a mary »
[ - ] lascia un commento a mary »
|
|
d'accordo? |
|
kikka
|
martedì 19 agosto 2008
|
l'altalena di velluto rosso
|
|
|
|
Date uno sguardo a L'altalena di velluto rosso (1955),di Richard Fleischer, con Ray Milland, Joan Collins, Farley Granger.Stessa trama!!!
[+] proprio così
(di gabry)
[ - ] proprio così
|
|
[+] lascia un commento a kikka »
[ - ] lascia un commento a kikka »
|
|
d'accordo? |
|
stefano v.
|
domenica 3 agosto 2008
|
si poteva fare di meglio
|
|
|
|
L'idea di fondo del film è molto interessante e lo sfondo cupo che aleggia in ogni scena del film lo rende migliore di quel che è realmente il film, simpatico e coinvolgente ma niente di speciale che possa far dire di aver visto un bel film, piacevole e nulla più.
|
|
[+] lascia un commento a stefano v. »
[ - ] lascia un commento a stefano v. »
|
|
d'accordo? |
|
|