Fanny e Alexander

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lucio caratozzolo martedì 11 agosto 2020
commento al film Valutazione 0 stelle su cinque
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Film manierato sullo stile dello sceneggiato televisivo che molto concede al pubblico di facili appetiti. Manca il miglior Bergman espressionista e sintetico. Quel cinema già "antico", che lui non sente più suo, evidentemente. Opera che non sostiene il livello qualitativo dell'autore. Bravi gli attori.

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francirano lunedì 8 febbraio 2016
opera d'arte totale Valutazione 5 stelle su cinque
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Tre ore di film che volano via come fossero un battito di ciglia, spesso tra risate, a volte con stupore, sempre, pero', lasciandoti col fiato sospeso e la bocca spalancata. Non un momento di stanca, nè nelle tirate filosofiche, nè durante le feste in famiglia che potrebbero rischiare di far calare la palpebra. Il dramma-commedia di Bergman, raggiunge vette incalcolabili di tensione, di passione, di profondità, lirismo, piacere e divertimento. Come far ridere, piangere, pensare, sperare, disperare, riflettere, e poi sperare ancora. La bravura degli attori e imperdibile e la fotografia ricrea (grazie anche alla perfetta scenografia) fasti e calori del teatro, freddezza e austerità della religione, e l'esotica magia del mondo ebraico. [+]

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stefano capasso sabato 25 ottobre 2014
la magia che opera la grande creazione Valutazione 5 stelle su cinque
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Un pezzo di storia della famiglia Ekdahl a Uppsala nel 1905. Una grande famiglia che fonda le sue radici nel teatro. Helen, vedova, ex attrice, è la capofamiglia che organizza e vigila sulle famiglie dei tre figli dalla sua grande casa. Alla morte di Oscar Ekdahl, il figlio che aveva preso l’eredita del teatro, Emilie sua moglie accetta di sposare il vescovo e si trasferisce da lui con i suoi due bambini, Fanny e Alexander. Questo matrimonio si trasforma in un incubo degno delle migliori fiabe di genere, col vescovo padrone che rinchiude tutti esercitando costrizioni continue su di loro. Ci vorrà la magia, dello strozzino e burattinaio ebreo Isak per liberare i tre dal giogo del vescovo, che troneranno a formare una grande famiglia con il resto dei parenti nella grande casa di Helen Ekdhal. [+]

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salvo sabato 10 marzo 2012
l'infanzia è stata la mia principale fornitrice. Valutazione 5 stelle su cinque
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“Fanny e Alexander” è un'autobiografia "sognata"; un grande affresco, nel quale più di cinquanta personaggi si muovono in una realtà che, quasi distorta dal ricordo, finisce per diventare sogno. E' un film sontuoso: nella durata; nella quantità di personaggi, nella qualità degli attori; nella fotografia; nella complessità della trama; nella varietà dei temi trattati; nei costumi; nella scenografia; nell'ambientazione; nella sceneggiatura. E'la storia della famiglia Ekdahl di Uppsala, tra il Natale del 1907 e la primavera del 1909. Mette a fuoco tre temi centrali: l'arte; la religione; la magia. Il film alterna riti familiari; strazianti liti coniugali che sembrano estratte dalle pieces di Strindberg; cupi conflitti di tetraggine luterana che rimandano all'arte espressionistica e visionaria di Dreyer; colpi di scena da feilleton, quadretti idilliaci, intermezzi di allegra sensualità, impennate fantastiche, magie, trucchi, morti che risorgono. [+]

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nicolas bilchi domenica 20 febbraio 2011
fanny e alexander. Valutazione 5 stelle su cinque
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Con "Fanny e Alexander" Ingmar Bergman raggiunge forse i risultati più straordinari in tutta la sua produzione artistica. Programmato originariamente per la televisione con la durata di circa 300 minuti, il film fu poi proiettato al cinema con abbandonati tagli, ma comunque della lunghezza complessiva di tre ore. Bergman torna ad affrontare tematiche tipiche del suo cinema (la morte, il rapporto genitori-figli, il magico ed inspiegabile...) mescolandole tutte insieme in quello che avrebbe rischiato di essere un crogiulo confuso di pensieri ma che, diretto dalla mano esperta di uno dei maggiori cineasti della storia, si rivela per un capolavoro che vuole narrare con commozione e semplicità la vita, in tutti i suoi aspetti. [+]

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il cinefilo mercoledì 1 settembre 2010
tutta la magia del cinema di ingmar bergman Valutazione 5 stelle su cinque
75%
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TRAMA:La storia è ambientata in Svezia nei primi anni del novecento e racconta le vicende di due giovani ragazzi figli di una nobile famiglia che,dopo la morte del padre,finiscono in balia di un vescovo orrendo...RECENSIONE:Questo film(all'epoca pensato per la televisione e la durata era di 312 minuti ridotti successivamente a 188)è considerato unanimemente il testamento cinematografico(e un compendio della sua tecnica)di Ingmar Bergman nonchè una delle sue opere migliori a livello di fascino e bravura.
Quest'opera contiene,nella sua essenza,una moltitudine di tematiche tra le quali la vita e la morte(tema molto curato da questo regista)e il conflitto tra le religioni(il vescovo e l'ebreo anche se questo argomento viene affrontato solo superficialmente poichè la sceneggiatura pone l'accento su ben altri aspetti come,sicuramente,la magia ebraica). [+]

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paride86 sabato 26 dicembre 2009
maestoso Valutazione 4 stelle su cinque
56%
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44%

Premettendo che ho visto la versione di 3h, devo dire che ho trovato questo film poco bergmaniano e molto - forse troppo - dilatato nella sceneggiatura. Si tratta comunque di un'opera maestosa e concepita quasi come fosse un testamento cinematografico, liberatorio e definitivo.

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dario sabato 14 marzo 2009
sbalorditivo Valutazione 4 stelle su cinque
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Escursione ed incursione nell'immaginario umano, come solo Bergman sa fare. Grandissima regia fotografica e scenica (ma qualcosa si sarebbe dovuto tagliare, per mantenere il ritmo)e stupende osservazioni-riflessioni sulla grande pochezza umana. Un po' spaesati i due ragazzi di fronte ad un mondo tanto ricco, tanto complesso tanto misterioso e tanto affascinante. Bergman ha fatto meglio solo con "Il posto delle fragole". Da vedere e rivedere. Da meditare. Da centellinare.

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babalu domenica 8 febbraio 2009
il bergman più maturo Valutazione 5 stelle su cinque
57%
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Un grande film,sebbene non esente da pecche.Nella versione cinematografica,infatti,della durata di circa 3 ore,non mancano certo i cali di tensione,e i raccordi tra le varie situazioni lasciano in alcuni casi a desiderare(i rimaneggiamenti,le interruzioni artificiose,i tagli di alcune scene sono palesi).A dispetto di tali inconvenienti,in parte comprensibili(la versione integrale fu girata per la tv,e dura poco più di 6 ore,circa il doppio),la ricchezza e la varietà dei registri narrativi e dei temi trattati(la fanciullezza,la morte,il sacro,la magia,l'arte),l'indubbia suggestione dei numerosi rimandi autobiografici,e la cura minuziosa degli ambienti e dei costumi ne fanno,a pieno titolo,uno dei capolavori del grande cineasta svedese,e il risutato più maturo,probabilmente,nella sua filmografia,come La Tempesta lo è nel panorama delle opere di Shakespeare.

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antonio the rock domenica 3 agosto 2008
fanny e alexander:un film autobiografico Valutazione 5 stelle su cinque
89%
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"Fanny e Alexander" è forse uno dei film più autobiografici di Bergman,che mette in mostra oltre ai capisaldi della sua produzione filmatografica(con la ripresa di temi onnipresenti quali la Morte,la ricerca di Dio tramite una fede di stampo provvidenzialistico), anche la vita stessa del regista che viene sottoposta così al giudizio critico dello spettatore,il quale può saggiare la vita di Bergamn non nella fase adulta(fase questa di già gran interesse e ormai priva di curiosità),ma quella dell'infanzia fase priva del pessimismo che caratterizza l'età matura dove a imperare è quasi sempre il tedio e il male di vivere .Ma lo stacco tra la spensieratezza adolescenziale e l'asperità della vita da persona adulta in Bergman non c'è stato nel suo rapporto tormentato col padre,che predicatore protestante,minò alla base la sua spensieratezza di bambino con una tirannide improntata ai principi di fede riducendo il figlio a vivere all'ombra del suo genitore. [+]

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