crycry87
|
giovedì 19 aprile 2012
|
un film per avvicinarsi all'autismo
|
|
|
|
A prescindere dalla critica cinematografica, per la quale non sono abbastanza esperta da poter esprimere un parere, come psicologa trovo questa biografia un ottimo strumento, utile a tutti (professionisti del settore e non) per approcciarsi ad una realtà così vicina e presente, ma altrettanto sconosciuta ed allontanata. L'autismo è una patologia spesso associata alla chiusura, al silenzio, a limiti cognitivi, ma non è sempre così: nei casi più fortunati, ed attraverso l'aiuto della famiglia e delle struttre adeguate, anche le persone autistiche riescono a tirare fuori le proprie potenzialità, che nel caso di Temple sono davvvero straordinarie! Questo film ne è la dimostrazione più chiara ed emotivamente toccante.
[+]
A prescindere dalla critica cinematografica, per la quale non sono abbastanza esperta da poter esprimere un parere, come psicologa trovo questa biografia un ottimo strumento, utile a tutti (professionisti del settore e non) per approcciarsi ad una realtà così vicina e presente, ma altrettanto sconosciuta ed allontanata. L'autismo è una patologia spesso associata alla chiusura, al silenzio, a limiti cognitivi, ma non è sempre così: nei casi più fortunati, ed attraverso l'aiuto della famiglia e delle struttre adeguate, anche le persone autistiche riescono a tirare fuori le proprie potenzialità, che nel caso di Temple sono davvvero straordinarie! Questo film ne è la dimostrazione più chiara ed emotivamente toccante. Non mancano i momenti di difficoltà e drammaticità, ma sono presenti anche ironia e leggerezza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a crycry87 »
[ - ] lascia un commento a crycry87 »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
venerdì 18 marzo 2011
|
ma perché solo film per la tv?
|
|
|
|
Se da un lato avevo verso questo Tv-movie un pregiudizio positivo (Grazie al programma "Tv Talk"), sarei stato tentato di pensare che dal regista di "Guardia del corpo", e forse altro cinema non di primo piano,non ci si poteva attendere granché. Ed invece, se nel film con la Houston il regista aveva sbagliato quasi tutto (Secondo chi scrive), qua non gli si può rimproverare quasi nulla.
Certo, "questa" Claire Danes non è Costner o la Houston (Dico "Questa" perché la conosco a malapena),ma il discorso è più complesso, e mi porta ad un paragone con un film apparentemente distante (Ma davvero?): "Il favoloso mondo di Amélie". Avvalendosi di un commento sonoro lieve e malinconico, , che richiama sotto certi aspetti quello di Tiersen per la Tatou, anche Jackson guida la protagonista, ma anche noi, verso la (ri) scoperta di una nuova dimensione, che riguarda anche in questo caso qualcuno che deve aprirsi al mondo, e che anche -e soprattutto- in questo caso manifesta una particolare percezione verso le cose.
[+]
Se da un lato avevo verso questo Tv-movie un pregiudizio positivo (Grazie al programma "Tv Talk"), sarei stato tentato di pensare che dal regista di "Guardia del corpo", e forse altro cinema non di primo piano,non ci si poteva attendere granché. Ed invece, se nel film con la Houston il regista aveva sbagliato quasi tutto (Secondo chi scrive), qua non gli si può rimproverare quasi nulla.
Certo, "questa" Claire Danes non è Costner o la Houston (Dico "Questa" perché la conosco a malapena),ma il discorso è più complesso, e mi porta ad un paragone con un film apparentemente distante (Ma davvero?): "Il favoloso mondo di Amélie". Avvalendosi di un commento sonoro lieve e malinconico, , che richiama sotto certi aspetti quello di Tiersen per la Tatou, anche Jackson guida la protagonista, ma anche noi, verso la (ri) scoperta di una nuova dimensione, che riguarda anche in questo caso qualcuno che deve aprirsi al mondo, e che anche -e soprattutto- in questo caso manifesta una particolare percezione verso le cose. Ma come Amélie, anche lei deve -O vuole- farlo senza dimenticarsi di sé stessa, ed incontra problemi nel relazionarsi agli altri, che a volte si manifestano anche con reazioni violente una volta provocata. Ove invece non trova difficoltà è nel percepire le reazioni animali; si emoziona al battito del loro cuore, soffre quando assume consapevolezza che la loro carne diventa cibo per noi esseri umani. Se qualche sequenza può apparire "facile " o eccessivamente didascalica, come la "Ghigliottina" con la quale la ragazza si autopunisce, bisogna tenere conto di due cose. Intanto, l'ultima cosa che sembra interessare a Jackson sembra essere costruire un'opera pietistica o politicamente corretta: non sembra santificare la protagonista né costruire un 'opera animalista (Ma è un male?) come il pessimo "Fast fod Nation", né fare un altro "Rain Man", dove Hoffman o strappava pietà o era un genio incompreso. La sua chiave di lettura dell'autismo si può riassumere in questa frase: “Ho bisogno della mia macchina perché, essendo autistica, ho bisogno di autoprocurarmi queste sensazioni. "Ecco, il paradosso degli autistici forse è questo: tanto sensibili al mondo che li circonda, devono rinchiudersi in un mondo loro.
Particolarmente acuta nel cogliere ceerte cose (Il motivo per cui le mucche provocano disagio nei macelli),la ragazza non vuole evitare di mangiarli, ma si "Limita" a dire: se la natura è crudele, non lo diventiamo anche noi, ed a suggerire agli imprenditori come la strada che ha trovato, può avere implicazioni economiche oltre a quelle morali. Fa tesoro degli insegnamenti che riceve, a costo di non farsi capire(Non vuole vedere il volto morto del suo "Maestro", rifiuto trasmessole proprio da lui) , e tiene a mente l'insegmamento magari didascalico, ma molto felicemente sfruttato, delle "Porte che si aprono”. L’intelligenza visiva la affianca nella sua sensibilità, pure se anche questo all'inizio le crea problemi, come nell’ episodio delle "Anguille"francesi.
Pure il finale, che potrebbe apparire inappropriato, va ampiamente "Perdonato” al regista, forse perché quella della donna non è una banale e plateale dichiarazione, ma una definitiva presa di coscienza della sua "Diverrsità" in un mondo che, finalmente, ha imparato ad apprezzarla.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
sarakey
|
giovedì 28 ottobre 2010
|
le porte da aprire
|
|
|
|
Se decidi di aprire la porta, entri in un nuovo mondo, meraviglioso. Questo è forse il messaggio centrale del film. La forza di volontà può portarti a mete insperate, anche per un'autistica. Il film è ben fatto. Mi è piaciuto il mescolarsi di tensione e di dolcezza. La contrapposizione del caldo allucinante e dell'armonia che i cavalli trasmettono. Il regista riesce a farti capire come deve essere la vita vista con occhi particolari, diversi. In realtà potrebbe essere la vita di ognuno di noi. Divertente la battuta sul dottor Doolittle che può sembrare un errore, ma in realtà quello che noi conosciamo non è altro che un remake di un film del 1967.
|
|
[+] lascia un commento a sarakey »
[ - ] lascia un commento a sarakey »
|
|
d'accordo? |
|
mariopaologuido
|
mercoledì 27 ottobre 2010
|
un'altra porta, un altro passo verso dio.
|
|
|
|
Ho 67 anni: sono un ignorante. Conosco poco di tante cose, anzi di tantissime cose forse di tutto. Avevo diversi anni fa visto il film "Rain man" con Cruise e Hoffman.Quel film mi mise di fronte ad una realtà sconvolgente che non conoscevo o meglio sottovalutavo. In sintesi sembrava un fatto episodico quella storia di un essere vivente che dipendeva esclusivamente da altre persone. La storia di Grandin Temple, magistralmente interpretata da Claire Danes, si muove e si sviluppa su di un altro livello. Qui l'autistica quasi si affranca del tutto dalla dipendenza da terze persone e si afferma anche se con estrema difficoltà combattendo duramente lo scetticismo e la insensibilità della gente. Io mi sono commosso durante la visione del film e sfido chiunque dica di non aver provato le stesse emozioni.
[+]
Ho 67 anni: sono un ignorante. Conosco poco di tante cose, anzi di tantissime cose forse di tutto. Avevo diversi anni fa visto il film "Rain man" con Cruise e Hoffman.Quel film mi mise di fronte ad una realtà sconvolgente che non conoscevo o meglio sottovalutavo. In sintesi sembrava un fatto episodico quella storia di un essere vivente che dipendeva esclusivamente da altre persone. La storia di Grandin Temple, magistralmente interpretata da Claire Danes, si muove e si sviluppa su di un altro livello. Qui l'autistica quasi si affranca del tutto dalla dipendenza da terze persone e si afferma anche se con estrema difficoltà combattendo duramente lo scetticismo e la insensibilità della gente. Io mi sono commosso durante la visione del film e sfido chiunque dica di non aver provato le stesse emozioni. Queste persone che si trovano in simili condizioni sono una miniera, un tesoro immenso, per noi persone che ci crediamo "normali". Normali che hanno il difetto, spesso, di non sapersi sintonizzare neppure con i piu' semplici accadimenti quotidiani. Trovo il film un capolavoro, ricco di significati e quindi di insegnamenti. Struggente a tratti, bellissimo nei flash back. , Ambientazione riuscita con colori che si associano agli stati d'animo della protagonista. Penso che rivedro' il film altre volte: dipenderà dalla pragrammazione dell'emittente televisiva molto nota (a pagamento ). Altrimenti acquistero' il DVD, se in vendita.Un granello di qualità che accresce la mia voglia di migliorare.Un grazie al regista Jackson.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mariopaologuido »
[ - ] lascia un commento a mariopaologuido »
|
|
d'accordo? |
|
|