onufrio
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mercoledì 13 maggio 2020
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the time machine
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Piccolino gioiellino del genere fantascienza firmato nel 1960 da George Pal, tratto dal Romanzo di Wells "La Macchina del Tempo", il film narra la fantastica avventura di George, scienziato visionario il quale ha costruito una vera e propria Macchina del tempo che lo porterà nel futuro, constatando coi propri occhi i continui fallimenti della razza umana e la speranza di un futuro migliore da costruire.
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marcopetrini
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giovedì 25 gennaio 2018
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fantascenza classica
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Certo, oggi può far sorridere, ma considerando che è datato 1960, non può che essere ammirato. Ottimo sotto tutti i punti di vista: un classico degli albori della fantascenza!
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fabian t.
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sabato 18 giugno 2016
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un capolavoro della fantascienza classica
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Curatissime scenografie, strabilianti effetti speciali, eccellente soggetto e appassionata regia: con queste indiscusse qualità - corroborate da una sceneggiatura solida e avvincente - "L'uomo che visse nel futuro" non è solo il capolavoro di George Pal ma è un vero e proprio pilastro cinematografico della fantascienza classica, in gran parte debitore - com'è ovvio - alla geniale opera di Herbert George Wells. Azzeccatissimo finanche l'attore principale (un Rod Taylor davvero in gran forma), il film si presenta davvero in stato di grazia, nonostante - va detto - difetti forse oggi più evidenti dovuti agli anni sulle spalle, limiti che lo legano a un certo peculiare modo di fare cinema in America tipico dell'epoca (come il trucco a volte posticcio, ad esempio, o una certa recitazione forzatamente formale dei personaggi secondari).
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Curatissime scenografie, strabilianti effetti speciali, eccellente soggetto e appassionata regia: con queste indiscusse qualità - corroborate da una sceneggiatura solida e avvincente - "L'uomo che visse nel futuro" non è solo il capolavoro di George Pal ma è un vero e proprio pilastro cinematografico della fantascienza classica, in gran parte debitore - com'è ovvio - alla geniale opera di Herbert George Wells. Azzeccatissimo finanche l'attore principale (un Rod Taylor davvero in gran forma), il film si presenta davvero in stato di grazia, nonostante - va detto - difetti forse oggi più evidenti dovuti agli anni sulle spalle, limiti che lo legano a un certo peculiare modo di fare cinema in America tipico dell'epoca (come il trucco a volte posticcio, ad esempio, o una certa recitazione forzatamente formale dei personaggi secondari). Ciononostante il film regala sequenze indiscutibilmente memorabili (come il discorso iniziale sulla quarta dimensione, le candele che bruciano velocemente durante il viaggio nel tempo, la discesa del protagonista nel sottosuolo, la comparsa dei Morlock, gli anelli parlanti simili ai nostri odierni CD, ecc.), capaci di regalare agli spettatori un vero e proprio capolavoro... senza tempo. Imperdibile.
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supercazzola
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sabato 4 febbraio 2012
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solo 2 stelleeeeeeeeeeeee!?!?
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Questo film è l'apoteosi della fantascenza,come si possono mettere solo 2 stelle?
Tratto dal romanzo di Wells,l'uomo che visse nel futuro parla di un uomo che inventa una macchina del tempo per andare nel futuro e vede una società fatta di uomini mangiati da cannibali sottoterra
Oltretutto ottimi effetti speciali
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giaperso
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mercoledì 3 settembre 2008
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il film è a colori e non in bianco e nero!!!???
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Il film è grazioso ed ancora godibile anche se non rispetta molto le implicazioni socio politiche dell'autore.
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nigel mansell
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domenica 6 gennaio 2008
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adoro la fantascienza d'annata
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Mi sono sempre piaciuti i vecchi e ingenui film di fantascienza e questo secondo me è uno dei più belli. Secondo il mio parere i mostri di The Descent hanno tratto ispirazione da quelli del sottosuolo che il protagonista trova nel futuro.
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mama
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venerdì 18 maggio 2007
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merda assoluta
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BEH! VI SIETE MAI CHIESTI QUALI POSSANO ESSERE DEI FILM VERAMENTE ORRENDI???
IO Sì: QUESTA COSA
[+] ce ne sono di ben peggio!!!!
(di renato corriero)
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(di giorgio)
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beefheart
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venerdì 16 febbraio 2007
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non sfigura
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Film di una certa età e quindi, almeno per l'attualità, privo di effetti speciali degni di nota nonostante la connotazione puramente fantascientifica. Le tematiche trattate, come il viaggio attraverso la dimensione temporale e l'eterna piaga della guerra tra uomini, non sono tra le più originali, ma certo 50 anni fa lo erano più di oggi.
Recitazione, pellicola e sceneggiatura risultano inevitabilmente datate, ma non cancellano alcuni indelebili pregi di questo film, reso unico da alcuni coraggiosi azzardi mai più tentati da coloro che hanno successivamente affrontato la questione. La scelta di considerare l'ingombro spaziale oltre a quello temporale, ha costretto l'autore a trovare un'espediente che potesse rendere l'idea che laddove oggi c'è una casa, in ere diverse avrebbe potuto, o potrebbe, esserci un oceano, o, perchè no? il cuore di una montagna.
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Film di una certa età e quindi, almeno per l'attualità, privo di effetti speciali degni di nota nonostante la connotazione puramente fantascientifica. Le tematiche trattate, come il viaggio attraverso la dimensione temporale e l'eterna piaga della guerra tra uomini, non sono tra le più originali, ma certo 50 anni fa lo erano più di oggi.
Recitazione, pellicola e sceneggiatura risultano inevitabilmente datate, ma non cancellano alcuni indelebili pregi di questo film, reso unico da alcuni coraggiosi azzardi mai più tentati da coloro che hanno successivamente affrontato la questione. La scelta di considerare l'ingombro spaziale oltre a quello temporale, ha costretto l'autore a trovare un'espediente che potesse rendere l'idea che laddove oggi c'è una casa, in ere diverse avrebbe potuto, o potrebbe, esserci un oceano, o, perchè no? il cuore di una montagna. In tal senso la realizzazione scenografica accusa l'età che porta, ma la finezza di pensiero che non trascura quello che non è altro che un aspetto verosimile è innegabile. Nella saga di "Ritorno al futuro", ad esempio, Zemeckis si cimenta in una prova analoga a questa, ma il protagonista Marty MacFly riesce a spostarsi nelle diverse epoche solo grazie alla sua Delorian che "funziona" unicamente se lanciata ad una certa velocità, verso un orizzonte conosciuto alla partenza ma, spesso, sconosciuto all'arrivo (tant'è che la Delorian, a volte, finisce la sua corsa impattando ostacoli imprevisti). Qui invece, il protagonista George si "sposta" a bordo della sua macchina del tempo che si muove "solo" lungo la quarta dimensione rimanendo spazialmente ferma; il panorama e la conformità del territorio, col passare del tempo, non gli cambiano solo intorno ma anche nel punto esatto in cui si trova; questo lo costringe infatti a "viaggiare" per parecchie ere/ore prima che la montagna formatasi in corrispondenza della sua posizione di partenza si sgretoli trasformandosi in un nuovo territorio abitabile e lasciandolo quindi libero di muovervisi.
Anche il modello della macchina del tempo, piuttosto semplice e minimalista nonostante le fattezze vagamente gotiche, non è male.
Nel complesso direi un buon film, che tutt'oggi non sfigura.
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lunametallo
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lunedì 20 giugno 2005
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quando gli inglesi fanno gli americani
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film in cui uno scienziato fa il rambo della situazione e salva il popolo dei belli (20 comparse) dagli operai ( 7 comparse col costume da scimmione, ma perchè?).
un fumettone scontato: arrivo io, risolvo i vostri problemi secolari a suon di cazzotti e faccio fuori tutti i cattivi (la logica di george bush, o di bud spencer)
[+] pregiudizi marxisti!
(di renato corriero)
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arlock
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mercoledì 4 luglio 2001
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un classico, assolutamente imperdibile!
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E' un film straordinario, sicuramente il mio preferito tra i classici. Emozione, avventura, mistero, malinconia e speranza si fondono mirabilmente in un opera di rara suggestione e bellezza. Anche se, ai nostri giorni, i suoi effetti speciali ci possono sembrare un po' "casalinghi" questo non basta ad intaccare questo piccolo prezioso gioiello.
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