ultimoboyscout
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venerdì 4 febbraio 2011
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ammazza che taccagno!
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Alberto Sordi in chiave farsesca, superlativo in un film non all'altezza della sua fama e, in particolare, della sua interpretazione. Non coadiuvato da un cast troppo colaborativo, si sobbarca da solo tutta la storia, monopolizzando sul suo personaggio tutta l'attenzione dello spettatore. Nota di merito solo per il simpatico Mastro Simone, alias Carlo Croccolo. Molto liberamente tratto dall'opera di Moliere, rivisto in maniera più frivola ed allegra e soprattutto romanizzata è a tratti un pò noioso.
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dario
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giovedì 3 febbraio 2011
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penoso
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Mai Arpagone peggiore di Sordi. Impossibile persino pensarlo. Trasposizione assurda del capolavoro di Moliere, uno schiaffo al grande commediografo. Lento, compiaciuto, volgare e superficiale in modo insopportabile. Da nascondere, da dimenticare. L'ultimo Sordi (specialmente anche quando è pure regista) è stato un attore improponibile.
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manfredi 4ever
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domenica 21 giugno 2009
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divertente
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Non ha troppe pretese ma solo quella di rivedere e rifare in modo ancora più comico la famosa opera di Molière e alla fine strappa molti sorrisi
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santucci
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sabato 20 giugno 2009
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ottima
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Ottimo rifacimento dell'Avaro di Molière rivisto in chiave molto comica e romanizzato per l'occasione datosi che ad impersonare Arpagone è Alberto Sordi, frizzante più che mai
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gemma
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una commedia dove il denaro sembra vitale, non è così surreale
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Questa è una commedia dove il denaro per Arpagone, il senex padre di Elisa e Cleante, è la ragione di vita. Egli pratica la parsimonia all'eccesso, è a tutti gli effetti un "avaro" che si dimostrerà fino alla fine incapace di amare. Agli occhi dei lettori questa commedia potrà apparire un eccesso dell'avarizia ma non è tanto surreale e proprio per quello vorrei invitare coloro che l'hanno letto a pensare questa commedia come esortazione a non mettere il denaro davanti a tutto perchè il valore rilevante della vita, come ci insegnano Elisa e Cleante. è l'amore.
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