susannarusso
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giovedì 2 ottobre 2025
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fantastico!
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Ho quasi "perso la testa" dal divertimento!
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aled''angelo
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venerdì 3 ottobre 2025
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visto in sala
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La storia di Rosa e Santino ? una fuga nel paesaggio italiano. Borghi e' veramente un grande attore italiano ma e' Rosa, Nadia Tereszkiewicz, la vera ribelle. Finalmente.
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afredosartori
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venerdì 3 ottobre 2025
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viaggio onirico
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Un western italiano che ribalta i canoni, 'Testa o Croce?' di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis ? un viaggio surreale e poetico con Alessandro Borghi e Nadia Tereszkiewicz e John C. Reilly (!) protagonisti di una fuga senza tempo. Un'opera che mescola mito, folklore e avventura. Bello!
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cardclau
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domenica 5 ottobre 2025
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un western che pi? italiano non si pu
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Il film Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis è una specie di western-maremmano, molto originale, in cui si combinano: elementi classici (Buffalo Bill, John C Reilly, con il suo circo di cowboys che sconfiggono gli indiani di Toro Seduto, poveri diavoli, umiliati e offesi). Con elementi femministi mai domati in un momento il cui prevale un maschilismo spinto e protervo (una splendida Rosa, Nadia Tereszkiewicz). Con un buttero maremmano capace di domare i cavalli meglio dei « veri » cowboy americani, figlio di nessuno, servo della gleba del potente locale, di poche parole ma incredibilmente stabilizzante per Rosa (un ottimo Santino, Alessandro Borghi).
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Il film Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis è una specie di western-maremmano, molto originale, in cui si combinano: elementi classici (Buffalo Bill, John C Reilly, con il suo circo di cowboys che sconfiggono gli indiani di Toro Seduto, poveri diavoli, umiliati e offesi). Con elementi femministi mai domati in un momento il cui prevale un maschilismo spinto e protervo (una splendida Rosa, Nadia Tereszkiewicz). Con un buttero maremmano capace di domare i cavalli meglio dei « veri » cowboy americani, figlio di nessuno, servo della gleba del potente locale, di poche parole ma incredibilmente stabilizzante per Rosa (un ottimo Santino, Alessandro Borghi). Con una classe aristocratica ricca di un’alterigia impressionante e cieca, a cui fanno da controcanto i poveri rivoluzionari con caratteristiche garibaldine, che cercano di occupare il treno, simbolo di un Potere occupato solo ad incrementare, possibilmente all’infinito, la sua ricchezza, e indifferente nell’aumento la miseria della moltitudine dei poveri. Il tutto viene avvolto in un elemento onirico, estremamente efficace, che permette allo spettatore di riflettere e di fantasticare sull’ingiustizia sociale. Insomma, un western-maremmano ricco di metafore sui Diritti dell’Uomo a della Donna e sulla Giustizia sociale, in un periodo italiano oscuro che ci spiega come in quel periodo l’emigrazione fosse molto intensa, circa il 50% della popolazione del paese…
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