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giulia
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domenica 6 luglio 2025
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emozionante
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molto belli gli argomenti trattati sul mondo d?oggi giorno, l?inserimento della famiglia con la piccolina ha dato sentimento alla storia. per quanto riguarda scartelt fantastica come sempre. da guardare s
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finmat92
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sabato 5 luglio 2025
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sempre meglio di il dominio
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Sono andato a vedere questo film con le aspettative basse dopo la trilogia di Jurassic World che è riuscita a distruggere un bel franchise con le sue infinite porcate e scelte registiche molto discutibili.
Il film intrattiene, ottima la CGI tolte un paio di eccezioni (il fumo in particolare convince poco), il cast mezzo convince e mezzo no, ma non è solo la capacità attoriale a mantenere un andamento altalenante.
Il film si apre con la tipica scena di laboratorio, un laboratorio super tecnologico e poi, per una cavolata, succede il patatrac. Gli eventi di Jurassic Park e World sono già avvenuti, sono passati diversi anni, ed un ricco magnate vuole tirare su una squadra per andare dove ci sono i dinosauri e recuperare dei campioni freschi di sangue per sviluppare un farmaco/medicinale contro le malattie del cuore.
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Sono andato a vedere questo film con le aspettative basse dopo la trilogia di Jurassic World che è riuscita a distruggere un bel franchise con le sue infinite porcate e scelte registiche molto discutibili.
Il film intrattiene, ottima la CGI tolte un paio di eccezioni (il fumo in particolare convince poco), il cast mezzo convince e mezzo no, ma non è solo la capacità attoriale a mantenere un andamento altalenante.
Il film si apre con la tipica scena di laboratorio, un laboratorio super tecnologico e poi, per una cavolata, succede il patatrac. Gli eventi di Jurassic Park e World sono già avvenuti, sono passati diversi anni, ed un ricco magnate vuole tirare su una squadra per andare dove ci sono i dinosauri e recuperare dei campioni freschi di sangue per sviluppare un farmaco/medicinale contro le malattie del cuore.
Per me questa pellicola supera la sufficienza, ci sono i dinosauri, la gente va in sala per vedere quelli, e va bene così. Ovviamente, seguendo il filone della trilogia World, la deficienza umana nelle alte dirigenze aziendali private, ma non solo, non fa che accumularsi per cui bisogna sempre organizzarsi, agire e gestire i problemi nel modo più stupido e superficiale possibile senza imparare dagli errori del passato (di altri), ed è la scusa facile per presentare un nuovo film. E' uno spin-off, va preso così per quello che è.
Concludo dicendo che ho visto di peggio, dopo la trilogia di Jurassic World, anche del pane raffermo ti convince dopo aver gustato la cacca vera.
Nasce e muore qui nonostante il titolo "La rinascita", qui da far rinascere c'è poco e niente, non di certo la mia voglia di spararmi un'altra trilogia o vivere l'emozione del primo Jurassic Park. Se volete ripartire dall'opera di Crichton e dalla visione di Spielberg, iniziate rinnegando tutto quello fatto dopo Jurassic Park III, mandando a quel paese Universal Picture, dicendo no ai ricconi di Hollywood che vogliono solo fare soldi sfondando al botteghino perchè nel titolo c'è "Jurassic World" e producete qualcosa di autoriale, perchè se pensate che continuare a proporre personaggi ed aziende sceme, grossi carnivori ed un po' di azione con solo CGI...non andrete lontani, la frittata è stata fatta dalla precedente trilogia, ora c'è da raccogliere i cocci. Superata la sufficienza a sto giro ma non ne canto le lodi, siamo ai livelli di Alien Romulus qui.
###INIZIO SPOILER###
Cosa non mi ha convinto? che, come al solito, puoi avere gli ingegneri migliori del mondo, le migliori menti, scienziati, progettisti, architetti, costruttori...che il tuo intero sistema va a farsi fottere a causa di una cavolo di merendina? ma se sono luoghi iper-controllati, a chi è permesso portare cibo all'interno della struttura? e anche fosse, una semplice griglia di aspirazione va in tilt per una semplice ostruzione? e questo fa non solo bloccare la porta ma resetta l'intero sistema? cioè 2 macro-eventi passati con dinamiche simili non hanno insegnato nulla? continuiamo a fare gli scemi? ma sì, tanto i miliardi ci avanzano, continuiamo a perdere parchi e laboratori ad alta tecnologia così....qui non si bada a spese, giusto?
La scena di reclutamento poi ha fatto ridere, c'è sta tipa palestrata, Zora, a cui le basta un discorsetto in auto (cliche americano) ed una proposta A VOCE con assegno in bianco (aka 10 milioni di dollari) per convincerla? ma qui gli esperti li convinci così facilmente? nessun "voglio garanzie, la gente in passato c'è morta in queste missioni suicide", no niente.
L'altro genio, il paleontologo erede di Grant, anche a lui, un bel discorsetto alla veloce a cui non serve neanche offrire una cifra, basta puntare sull'orgoglio, mentina in bocca, riflessione di 10 secondi e poi "Sì ok, ci sono, contate su di me". Della serie "Ok fratello, se vuoi a bordo abbiamo tutte le mentine che vuoi se bastava questo".
E vedi sti qua che vado dal nero, perchè se non c'è il nero allora il film non si fa, che si fa convincere anche lui con la proposta di 10 milioni a voce (sì tanto basta dire che i soldi li ho) dopo la scenetta "No no, non si fa, scordatevelo, no categorico, io non ci vado in quei posti.".
Qui il regista si è sforzato poco, il budget è stato buttato tutto sulla CGI.
Poi scena di loro sulla barca, un peschereccio del menga, questi partono per affrontare dinosauri grossi quanto balene e ci vanno con la barchettina....di meglio il nostro uomo che stacca assegni da 10 milioni a testa non è riuscito a trovare.
E arriva poco dopo Pedro Pascal (non è lui ma è lui) in vacanza, strafatto ed ubriaco di sonno, con la sua barchettina a vela, che non sa neanche di essere in un film di Jurassic World, ignora la presenza dei dinosauri in quella zona del mondo...tanto cosa vuoi che succeda? e dopo l'attacco del mosasauro si uniscono al team principale.
Subiscono l'attacco incrociato di spinosauri e monosauro armati solo del fucile per sparare il dardo per recuperare il campione di sangue, la loro spavalderia e le palle di granito.
Dinosauri un po' stupidi che non si capisce perchè non tentino di ribaltare la barca e papparseli tutti sti cujones, e loro riescono a farcela arrivando fino all'isola schiantando il peschereggio sulla spiaggia (effetto CGI bruttino), con la battuta del capitano "in acque basse il mosasauro non viene" e invece sì, viene eccome. Gli spinosauri presi da improvvisa compassione e respinti dalla plot armor risparmiano l'equipaggio in acqua e se ne vanno dopo averne pappati un paio.
Ah in questa pellicola tutti cecchini professionisti eh, Zora che fa il discorso al paleontologo su come prendere la mira con il mosasauro e poi sbaglia anche lei. Il tizio palestrato che prende il lanciagranate e spara un po' a caso in un contesto dove l'unica cosa da fare è fuggire, non di certo affrontare 8 carnivori.
Scena dopo di loro sull'isola con il discorso filosofico del figlio (in realtà il fidanzato della figlia ma non si capisce) di Pedro Pascal, che fino a quel momento è riuscito a fare solo una cosa giusta (il tuffo per recuperare la futura waifu), che stai lì a dire "ma ti pare il momento di fare sti discorsi? ma che significano? ma ci sei o ci fai?", e poi la scena notturna di lui che si allontana 200 km per pisciare e viene salvato dalla plot armor mentre aveva due carnivori dietro di lui che lo stavano per fare a brandelli...della serie povero Robert in Jurassic Park con lo SPAS-12 che non aveva un buon rapace a guardargli le spalle.
Scena del canotto gonfiabile con il tirannosauro, che deve per forza fare la sua apparizione, si scopre che non solo è gonfiabile ma è fatto di adamantio, non si buca, non si rompe, non si sgonfia neanche con i denti e la presa mascellare del carnivoro. E non riesce a papparsi manco uno dei personaggi. Va bene.
Il direttore di macchine muore per il semplice fatto di essere un nero, altro grande cliche americano DOCG 100%.
Quello che non muore ma che avrei voluto veder dilaniato era il figlio di Pedro Pascal.
E poi, dopo la roccambolesca avventura per recuperare i campioni di sangue, c'è la scena finale dove il magnate viene ucciso (giustamente) ed i sopravvissuti che si guardano tra loro e concludono che tali campioni è meglio destinarli a qualche azienda/organizzazione no profit pubblica senza guadagnarci nulla.
La protagonista che era partita solo per i soldi, e così il comandante della barca, ora se ne può tornare a casa felice dove ad attenderla ci sono sempre i problemi lasciati in sospeso che nel frattempo saranno pure lievitati.
Zora, Scarlett Johansson, convince perchè riesce ad essere una donna cazzuta, e tolto l'ultima scena, rimangono ad essere mezzi intelligenti solo il comandante nero e Pedro Pascal, la bambina poverina è solo una bambina, e gli altri convincono poco e niente.
###FINE SPOILER###
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montefalcone antonio
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venerdì 4 luglio 2025
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ripartenza soft mossa da istinto di conservazione
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Era il 1993 quando usciva il primo film di “Jurassic Park” e il pubblico restava meravigliato e stupito dai dinosauri che apparivano in tutta la loro maestosità sul grande schermo: un’emozione inedita, irripetibile (e non più raggiunta dalle pellicole successive), non soltanto perché frutto di una “novità” per l’epoca, ma anche perché derivante da un film ricco di fascino e tensione che coinvolgeva veramente anche il più distratto degli spettatori. A distanza di più di trent’anni da quell’opera di Spielberg e dopo due trilogie dagli esiti qualitativi e remunerativi alterni, è quasi arduo se non impossibile riuscire ancora a sorprendere, affascinare o addirittura emozionare il pubblico con nuove o vecchie specie di dinosauri, e con trame incentrate su questi ultimi e il loro rapporto col genere umano.
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Era il 1993 quando usciva il primo film di “Jurassic Park” e il pubblico restava meravigliato e stupito dai dinosauri che apparivano in tutta la loro maestosità sul grande schermo: un’emozione inedita, irripetibile (e non più raggiunta dalle pellicole successive), non soltanto perché frutto di una “novità” per l’epoca, ma anche perché derivante da un film ricco di fascino e tensione che coinvolgeva veramente anche il più distratto degli spettatori. A distanza di più di trent’anni da quell’opera di Spielberg e dopo due trilogie dagli esiti qualitativi e remunerativi alterni, è quasi arduo se non impossibile riuscire ancora a sorprendere, affascinare o addirittura emozionare il pubblico con nuove o vecchie specie di dinosauri, e con trame incentrate su questi ultimi e il loro rapporto col genere umano. E infatti, a tal proposito, le aspettative su questo“Jurassic World: La rinascita” non erano alte, e, almeno in parte, non sono state contraddette dopo la visione del film. Una pellicola che nasce per far rinascere (come da titolo) di nuovo la serie, per farla continuare e sopravvivere proponendola anche alle nuove generazioni. Bisognava dunque assecondare l’esigenza di rinnovare il franchise, farlo ripartire da capo, tagliando subito corto con le trilogie precedenti; e così è stato fatto, pur nella consapevolezza della difficoltà del caso.
Il duro compito è stato affidato a David Koepp, lo stesso sceneggiatore dell’originale del 1993, e la regia a Gareth Edwards, che ha rielaborato l’immaginario di “Godzilla” (2014) e di “Star Wars: Rogue One” (2016). Mani sicure quindi, che, in un certo senso, con questo ennesimo capitolo sono riusciti a dar nuova linfa alla serie, ma non di rinnovarla pienamente in modo significativo o incisivo.
Il settimo episodio della saga introduce effettivamente nuovi luoghi, storie, personaggi, creature (il paleontologo Stephen Brusatte è tornato a collaborare come consulente per i dinosauri dopo “Jurassic World - Il dominio” e alcuni dinosauri sono mutanti), però tutto sa ancora di citazionistico e già visto, di stanchezza creativa e d’inventiva; come se, alla pari dei dinosauri nel film, non si volesse far estinguere né loro né il ritorno commerciale della saga cinematografica ad essa dedicata.
Pur mantenendo uno spettacolo visivo di alta qualità, e pur cercando di affrontare tematiche complesse e interessanti come: la responsabilità della scienza attuale, e i gravi rischi di una tecnologia di cui l’uomo ha perso etica e controllo; l’avidità delle multinazionali e il capitalismo delle case farmaceutiche; l’incubo pandemico e dei cambiamenti climatici, e l’idealismo scientifico troppo dipendente da interessi di parte; la minaccia ingombrante dell'estinzione di ogni forma di vita di un pianeta che abbiamo rovinato, e la famiglia come rifugio salvifico; l’opera lascia purtroppo tutto in superficie, peccando di una sceneggiatura piatta, ridondante, poco approfondita e poco stratificata, che sacrifica molto del suo potenziale, non soltanto in termini concettuali ma anche in termini di mera narrazione. Scene e dialoghi risultano spesso abbozzate e pretestuose; il cast (Scarlett Johansson, Jonathan Bailey, Mahershala Ali) cerca di fare del proprio meglio, ma il ritratto dei loro personaggi appare sbiadito e monotono.
Le parti maggiormente godibili, infatti, sono quelle più spettacolari e d’avventura, con dinosauri, effetti speciali visivi e scene d'azione ben girate e avvincenti, tra momenti di “spavento” e divertimento ispirati al modello originale di Spielberg nei toni e nel ritmo. Regista e sceneggiatore omaggiano ossequiosamente il genere d’avventura d’altri tempi, e citano opere come “Lo squalo”, “Indiana Jones” o “Alien” e “King Kong”, con uno stile estetico che, coerentemente, predilige di girare in pellicola e in location reali, limitando l’uso della CGI, e restituendo un maggiore “realismo” (vedi ad esempio le creature preistoriche rese nei loro minimi dettagli, e col giusto utilizzo di animatronic e make-up). Persino la colonna sonora, firmata da Alexandre Desplat, fonde efficacemente i suoi temi originali con le celebri note di John Williams, per coinvolgere emozionalmente lo spettatore. A dimostrazione che, malgrado limiti e imperfezioni, questo blockbuster estivo, resta comunque un film d’intrattenimento girato perlomeno con l’onesta passione per il genere. Ma qualcos’altro di più originale, di non derivativo, o con una propria incisiva identità manca.
Questa pellicola insomma, è una ripartenza debole che ha poco da dire; che ibrida nel bene e nel male passato e presente, che non evolve a dovere il proprio potenziale ma rischia di essere sostanzialmente un inutile clone della saga stessa; un’opera diseguale che ha i suoi pregi migliori nell’aspetto visivo e di messinscena, ma purtroppo appare molto claudicante e difettosa nello svolgimento narrativo della trama.
Voto (in decimi): 5 / 6
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acia
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giovedì 3 luglio 2025
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quando si raschia il fondo del barile...
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...e non ci si rende conto che il barile lo hai sfondato già da un po' e si sta scavando per terra.
Un film a dir poco mediocre. Di Jurassic Park giusto il nome e qualche citazione. Ok, da qui in poi allerta spoiler.
L'inizio non lascia presagire la pochezza del resto del girato anzi, sembra partire bene con la citazione, la prime di tante, del primo JP, con l'inquadratura dello specchietto laterale dell'auto con la scritta 'Objects in the mirror are closer than they appear' ed alcune coerenti premesse.
E finisce tutto lì. Il solito plot, già noto dal primissimo sequel (e comunque comunissimo in tutti i film d'azione hollywoodiani e non), del cattivo di turno interessato solo a far soldi a cui si aggiunge il solito scienziato da convincere non con i soldi ma con gli ideali ed i soliti personaggi d'azione da convincere non con gli ideali ma con i soldi ma che prima della fine del film abbracceranno gli ideali e chissenefrega della montagna di soldi.
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...e non ci si rende conto che il barile lo hai sfondato già da un po' e si sta scavando per terra.
Un film a dir poco mediocre. Di Jurassic Park giusto il nome e qualche citazione. Ok, da qui in poi allerta spoiler.
L'inizio non lascia presagire la pochezza del resto del girato anzi, sembra partire bene con la citazione, la prime di tante, del primo JP, con l'inquadratura dello specchietto laterale dell'auto con la scritta 'Objects in the mirror are closer than they appear' ed alcune coerenti premesse.
E finisce tutto lì. Il solito plot, già noto dal primissimo sequel (e comunque comunissimo in tutti i film d'azione hollywoodiani e non), del cattivo di turno interessato solo a far soldi a cui si aggiunge il solito scienziato da convincere non con i soldi ma con gli ideali ed i soliti personaggi d'azione da convincere non con gli ideali ma con i soldi ma che prima della fine del film abbracceranno gli ideali e chissenefrega della montagna di soldi.
Abbiamo Scarlett improbabile mercenaria, abbiamo la famigliola impreparata che sopravviverà dovunque e comunque, abbiamo i personaggi (NPC) che già sai che finiranno in bocca a qualche dinosauro. Abbiamo tutti gli ingredienti per il solito blockbuster, che potrebbe anche piacere a qualche spettatore digiuno di Cinema, non fosse per alcuni dettagli. Tra i tanti alcuni tra i più sconcertanti:
- Un incarto di snack che riesce a compromettere la sicurezza e l'integrità di tutto il laboratorio di ricerca e del contenimento dei mostri (dinosauri?);
- Il basco di Mahershala Ali. Ce l'ha incollato sul cuoio capelluto;
- Il mini-dinosauro Dolores, adottato dalla piccola Isabella (Audrina Miranda), nonostante le zampe di 5cm riesce a raggiungerla dovunque, indipendentemente dalla distanza e le asperità del terreno, in pochi minuti (un Teletrasportosauro quindi);
- Scarlett Johansson che, nonostante la via di fuga sia aperta, rimane lì ad aspettare che il gigantesco sauro volante, incrocio tra un coccodrillo ed un drago di Games of Thrones, scenda faticosamente dal minuscolo pertugio per raggiungerla;
- I Gigantosauri ed il T-Rex, che riescono a rimanere invisibili in un metro e mezzo di vegetazione;
- L'automobile del cattivo che, nonostante sia ferma inutilizzata da 17 anni, è perfettamente funzionante e parte al primo giro di chiave (così come le apparecchiature elettriche della base);
- Il cattivo che si assicura la valigetta al polso con un paio di manette, e da quel momento hai la certezza che la valigettà sarà recuperata dai buoni con il suo braccio troncato dal dinosauro che ha mangiato tutto il resto lasciando rigorosamente intonsa la valigetta;
- Il non-plus-ultra: il dinosauro mutante supercattivo. Un improbabile incrocio tra un teropode, un millepiedi e Alien. Superlativo!
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[+] o le torce ed i sistemi elettrici vari
(di finmat92)
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