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sabato 27 settembre 2025
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riuscita commedia dark di ethan coen, scritta con la moglie, la bravissima montatrice tricia cooke.
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Assolutamente non d'accordo con questa recensione. Questa dark comedy ? godibile, divertente, fatta benissimo, ha classe e brio. Ha un titolo azzeccatissimo, Honey, Don't. Firmata da Ethan Coen e dalla moglie Tricia Cooke, bravissima montatrice dei lavori dei Coen Bros., ? un gioiellino. La attrice protagonista Margaret Qualley ? carismatica, affascinante e divertente; tutti i personaggi, fino a quelli minori, sono ben disegnati nella loro eccentricit?, a rappresentare un mondo balordo sul filo dell'assurdo, tipico della satira firmata Coen, dedicata alla provincia nordamericana. La fotografia dell'australiana Ari Wegner, che ha curato sempre la fotografia della filmografia dei Coen Brothers ? meravigliosa, con i suoi colori desaturati e l'approccio vintage.
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Assolutamente non d'accordo con questa recensione. Questa dark comedy ? godibile, divertente, fatta benissimo, ha classe e brio. Ha un titolo azzeccatissimo, Honey, Don't. Firmata da Ethan Coen e dalla moglie Tricia Cooke, bravissima montatrice dei lavori dei Coen Bros., ? un gioiellino. La attrice protagonista Margaret Qualley ? carismatica, affascinante e divertente; tutti i personaggi, fino a quelli minori, sono ben disegnati nella loro eccentricit?, a rappresentare un mondo balordo sul filo dell'assurdo, tipico della satira firmata Coen, dedicata alla provincia nordamericana. La fotografia dell'australiana Ari Wegner, che ha curato sempre la fotografia della filmografia dei Coen Brothers ? meravigliosa, con i suoi colori desaturati e l'approccio vintage. I dialoghi sono spesso esilaranti (in lingua originale, ovviamente). La colonna sonora ? brillante e detta il ritmo del film. Consiglio vivamente di non perdersi questa fantastica commedia che mescola noir, pulp, detective story, thriller, con un tocco queer contemporaneo che ci sta benissimo e che ironizza in maniera molto spiritosa sui B movies lesbici Anni Settanta e Ottanta.
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mario m
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sabato 27 settembre 2025
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un film che non ha avuto il giusto riconoscimento
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Era da tanto tempo che non vedevo un film di questo livello, in puro stile fratelli Coen, anche se a dirigere era solo uno. Macchiette umane, fra il tragico e il farsesco, di cui la protagonista si prende gioco o cerca di rimetterle sulla buona strada, si alternano in una trama scoppiettante; recitazione da teatro dell'arte, ambienti e fotografia avvincenti. Forse le scene di sesso e quelle di sangue erano troppo esplicite, ma mai pornografiche e splatter. È strano che il film non abbia avuto il giusto riconoscimento.
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imperior max
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martedì 23 settembre 2025
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una bella ciambella profumata e gustosa, ma non proprio col buco.
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(Le stelle sarebbero 3,5/5).
HONEY DON?T!
Ethan Coen ritorna, dopo un buon Drive-Away Dolls, dietro la macchina da presa e a co-sceneggiare insieme alla moglie Tricia Cooke questo secondo film di un?ipotetica trilogia a tematiche queer.
Bakersfield, California. Il caso di un?automobile ribaltata oltre il guardrail con due cadaveri e una donna misteriosa che sfila un anello particolare da uno dei due attira l?attenzione dell?investigatrice privata Honey O'Donahue, nubile e disinvolta tra diverse relazioni sessuali con altre donne. Nel non-incidente stradale sembrerebbe coinvolto il reverendo Drew Devlin che dedica il suo tempo a predicare sermoni e dogmi in una chiesa particolare, a scopare donne il pi? delle volte manipolabili ed insicure e a dirigere un narcotraffico per conto di fornitori francesi.
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(Le stelle sarebbero 3,5/5).
HONEY DON?T!
Ethan Coen ritorna, dopo un buon Drive-Away Dolls, dietro la macchina da presa e a co-sceneggiare insieme alla moglie Tricia Cooke questo secondo film di un?ipotetica trilogia a tematiche queer.
Bakersfield, California. Il caso di un?automobile ribaltata oltre il guardrail con due cadaveri e una donna misteriosa che sfila un anello particolare da uno dei due attira l?attenzione dell?investigatrice privata Honey O'Donahue, nubile e disinvolta tra diverse relazioni sessuali con altre donne. Nel non-incidente stradale sembrerebbe coinvolto il reverendo Drew Devlin che dedica il suo tempo a predicare sermoni e dogmi in una chiesa particolare, a scopare donne il pi? delle volte manipolabili ed insicure e a dirigere un narcotraffico per conto di fornitori francesi. Durante le indagini Honey dovr? vedersela con le vicende della sua nuova fiamma e poliziotta MF Falcone e di sua nipote Corinne in una relazione complicata e violenta col suo fidanzato.
Dunque, a livello tecnico e di messinscena Coen dirige molto bene con un bel utilizzo delle inquadrature, dei primi piani e nei campi larghi. Per non parlare di un?ottima fotografia che risalta il giallo del paesaggio desertico e della periferia, delle buone musiche e un sonoro ridotti all?osso per dare spazio ai silenzi e alla suspense costruita in alcuni momenti belli tesi. Essendo una dark comedy si unisce la cupezza alla Non ? un paese per vecchi alla commedia pulp grottesca con momenti di humour pungenti e di erotismo bello palpabile, in buona parte come nel precedente film. Non manca la violenza slapstick in simbiosi a quella cruda e sanguinolenta quasi sempre per? ironica. Gli attori se la cavano molto bene con uno splendido ritorno di Margaret Qualley, un Chris Evans stronzetto e sopra le righe, una buona Aubrey Plaza e un istrionico Charlie Day.
La storia punta nell?emancipazione femminista vista da una Honey con una vita privata travagliata da maschilisti, relazioni occasionali e infanzie infelici, ma anche di amore verso la sorella e i nipoti, in particolare Corinne che spesso si incrocia con quella professionale invischiata con uomini viscidi che spesso e volentieri la sottovalutano, ma dove alcuni ne pagheranno le conseguenze. Si va? sulla strumentalizzazione della religione con il reverendo Devlin che sotto una patina di speranza e sollievo spirituale c?? solo un?ipocrisia fatta di abusi, manipolazioni e atti criminali tra esecuzioni, insabbiamenti e rese dei conti. Senza contare delle frecciatine a Trump, l?orgoglio lesbo e femminile sia nel bene che nel male. Tutto con una sottile ironia con un finale curiosamente a bivio.
Ahim?, purtroppo il montaggio in generale non ? proprio dei migliori e questo rende la trama a tratti sbarellata qua e l?, soprattutto per alcune vicende e personaggi secondari che sembrano finire l?, ma che dopo si ricollegano alle indagini iniziali senza per? abbastanza forza. Inoltre la figura del padre di Honey ? s? interessante, ma si inserisce in maniera forzata per mandare avanti la storia. Il personaggio della poliziotta meritava pi? minutaggio e spessore e la risoluzione finale e assai precipitosa.
Per carit? non stiamo parlando di un brutto film, ? guardabile, intrattiene, dura il giusto, la sostanza ? anche ottima, ma la forma della ciambella non ha proprio un buco bello preciso.
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