L'esordio di Margherita Spampinato per raccontare l'estate di un bambino insieme ad un'anziana zia: la possibilità di un dialogo tra due mondi appartenenti a tempi diversi. Presentato al festival di Locarno, nella sezione Cineasti del Presente
di Francesco Cianciarelli La Rivista del Cinematografo
Nico, un bambino di circa dieci anni, viene mandato dai genitori a passare l'estate con l'anziana zia Gela. Qui si dovrà adattare al tempo rarefatto e alle abitudini della parente, per poi aprirsi all'amicizia dei suoi coetanei.
Gioia mia segna l'esordio al lungometraggio della sensibile e brillante regista Margherita Spampinato, capace di realizzare una storia in grado di estendere la trama incentrata sull'individualità di un bambino fino a divenire meccanismo narrativo dal respiro universale. [...]
di Francesco Cianciarelli, articolo completo (3131 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 12 agosto 2025