The Life of Chuck |
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Un film di Mike Flanagan.
Con Tom Hiddleston, Chiwetel Ejiofor, Karen Gillan, Mark Hamill.
continua»
Drammatico,
durata 110 min.
- USA 2024.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 18 settembre 2025.
MYMONETRO
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Grazie Chuck
di AlbatrosFeedback: 619 | altri commenti e recensioni di Albatros |
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domenica 28 settembre 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se la fabbrica del cinema ha bisogno di nuove idee, The Life of Chuck ha risolto il problema grazie a Stephen King. Il visionario scrittore di opere memorabili ha fatto un grande regalo al regista Mike Flanagan, offrendogli il racconto omonimo. La fine è nota, direbbe Geoffrey Holiday Hall, e infatti il film inizia dalla conclusione della storia (atto III) dove descrivere le scene che si susseguono come apocalittiche non renderebbe giustizia alle immagini che scorrono sullo schermo. In questo atto il film sembra appartenere al genere catastrofico se non fosse per qualche frase che stride con il contesto e che lascia immaginare allo spettatore che troverà la soluzione a quelle stonature forzate, magari proprio nel I o forse nel II atto: bisogna soltanto convivere con l’attesa. Lo stesso capita al protagonista, che in un modo degno del genio di King scoprirà l’esito della propria vita e deciderà di attendere quel giorno ultimo senza scomporsi, in modo razionale, da vero matematico che sa leggere il dettato dell’universo con le lenti della scienza dei numeri, che si prende tutto fino a sublimare nella pura arte. Fatto il tempo dell’universo pari a 365 giorni, la storia dell’umanità equivale agli ultimi 10 secondi prima della mezzanotte del 31 dicembre. Ogni singolo evento che ci capita sarebbe quindi un puntino infinitesimo, eppure la nostra mente contiene moltitudini fatte di persone, luoghi, storie, emozioni: la nostra vita. Il terzo e conclusivo atto del film non fa altro che restituire all’umanità (Grazie Chuck!) le moltitudini che il protagonista ha nella mente e che stanno spegnendosi a causa di una grave malattia, che gli era stata annunciata fin da ragazzo. Nonostante tutto, l’attesa non gli ha impedito di viversi la vita come voleva, fin quando ha potuto farlo. E’ questo il messaggio che il film lancia allo spettatore, spiegandogli che ogni singolo evento nel bene come nel male riporta a un fatto ordinario di vita, che va accettato per quello che è. Un racconto, quindi, che sembra sollevare la razionalità dell’uomo sopra ogni cosa per fare da scudo a tutti i dolori che gli piovono addosso, salvo che sull’orlo del mistero della morte Chuck pensa una frase che da sola regge le leggi della vita stessa: ti amo.
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