A Complete Unknown

Buono il karaoke, ma Chalamet resta pallido sosia di Bob

Tagliamo corto, se vi piace Timothée Chalamet affrettatevi in sala, se vi piace Bob Dylan, be', potete rivedere il "trittico dylaniano" di Scorsese, The Last Waltz, No Direction Home e Rolling Thunder Revue. Se vi piace il cinema, poi, c'è I'm Not There di Todd Haynes, che col menestrello di Duluth gioca a nascondino, magistralmente. Il problema di A Complete Unknown, da giovedì sugli schermi, sta nel manico: James Mangold è un accordatore di immagini e suoni, non un virtuoso, e avendo a che fare con un'icona quale Dylan soffre, d'inferiorità e in creatività, assai più che con l'underdog Johnny Cash di Quando l'amore brucia l'anima (2005). [...]

di Federico Pontiggia, articolo completo (3248 caratteri spazi inclusi) su Il Fatto Quotidiano 18 gennaio 2025