Scrivere un soggetto originale per un horror che non sappia di già visto e rivisto è diventata oramai una cosa difficile da farsi anche per i migliori sceneggiatori, ma quando si accoppia la solita casa maledetta isolata nel bosco e la creatura o meglio le creature mostruose che vivono in cantina, anzi nella cisterna, per l’appunto the tank, che sta sotto il giardino, con le sembianze di un ibrido tra una rana gigantesca e nientedimeno che Alien allora vuol dire che si è rinunciato del tutto all’impresa. Scott Walker, a distanza di dieci anni da Il cacciatore di donne, un discreto thriller con due protagonisti del calibro di Cusack e Cage, si accontenta di una coppia di bravi ma sconosciuti attori neozelandesi, Luciane Buchanan e Matt Whelan, per girare un film più adatto alla tv che al grande schermo senza suspense e senza mordente che cade quasi subito nel ridicolo all’apparire dei lucertoloni in cartapesta che sembrano sbucati da un vecchio film di fantascienza degli anni ’50.