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ralphscott
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giovedì 25 maggio 2023
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tutto in una danza.
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L'emozionante opera prima di Beppe Fiorello, crudelmente coinvolgente, tanto da esser noi spettatori lì con Nino e Gianni, catapultati pienamente negli anni '70 e per loro in sofferenza, per loro arrabbiati ed inermi, tocca il suo vertice di poesia nella meravigliosa scena del ballo tra il garzone del meccanico (Gianni) e sua madre Lina, una danza sulle note di Umberto Bindi - e chi altro, sennò? - che sembra non finire mai. E' il consapevolte ultimo momento di serenità, di pace familiare, il non ritorno che prelude ad un incombente tragedia, il lungo abbraccio che si dischiude verso una inevitabile resa dei conti, inevitabile se la libertà di amare ha un prezzo da pagare.
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L'emozionante opera prima di Beppe Fiorello, crudelmente coinvolgente, tanto da esser noi spettatori lì con Nino e Gianni, catapultati pienamente negli anni '70 e per loro in sofferenza, per loro arrabbiati ed inermi, tocca il suo vertice di poesia nella meravigliosa scena del ballo tra il garzone del meccanico (Gianni) e sua madre Lina, una danza sulle note di Umberto Bindi - e chi altro, sennò? - che sembra non finire mai. E' il consapevolte ultimo momento di serenità, di pace familiare, il non ritorno che prelude ad un incombente tragedia, il lungo abbraccio che si dischiude verso una inevitabile resa dei conti, inevitabile se la libertà di amare ha un prezzo da pagare. Da vedere e rivedere.
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arianna castiglione
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lunedì 8 maggio 2023
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per me è no, se potessi darei anche meno
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questo film purtroppo non mi è piaciuto per niente. Avevo aspettative molto alte che purtroppo sono state deluse, un tema di tale importanza è stato trattato in modo superficiale e stereotipato con due attori carini esteticamente ma mediocri. Inoltre, devo ammettere che la regia non mi fa purtroppo impazzire
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lunedì 1 maggio 2023
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splendido esordio di beppe fiorello
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Un film bellissimo che con rispetto e delicatezza racconta i sentimenti di due ragazzi che hanno la sola colpa di vivere in una società che non rispetta le loro scelte. Bellissima la fotografia e le canzoni scelte. Umberto Bindi con "Il mio mondo" quando la madre e Gianni si abbracciano mi ha commosso. Beppe Fiorello ha realizzato un " BEL FILM"
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lunedì 1 maggio 2023
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bravissimi tutti
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un film che tratta in maniera delicata e rispettosa la vicenda di quei due ragazzi che avevano solo la colpa di voler vivere i loro sentimenti. Bellissimo e bravissimi gli attori.
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lunedì 10 aprile 2023
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amore puro
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Tanta poesia, tante verità, tanto amore puro! Film splendido!
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cristian
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giovedì 6 aprile 2023
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meraviglioso
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Mi sono iscritto proprio con lo scopo di poter dire la mia su questo film sperando di invogliare altri ad andarlo a vedere. Che dire? Il film di Beppe Fiorello è semplicemente sublime, fatto di una umanità che parla anche solo con gli sguardi, lontano anni luce da quella realtà fatta di automi con gli occhi costantemente incollati allo schermo di un telefonino. Un film per emozionarsi, riflettere e ritrovare un po' se stessi. La storia è nota ma non soffermatevi al conosciuto ma lasciatevi stupire dalle immagini e dalla straordinaria recitazione degli attori. Consigliatissimo!!!
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angelo umana
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mercoledì 5 aprile 2023
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una stranezza in altri tempi
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Ragione di fare un film come Stranizza d'amuri – un bel film – potrebbe essere l'osservazione della lunga strada fatta da una parte della società (o del mondo) per accettare apertamente e senza ipocrisia i liberi comportamenti affettivi altrui. L'omosessualità qui raccontata è oggi dalle nostre parti un fatto che non provocherebbe le dicerie, l'omertà dell'accennare o tacerne, non sarebbe cosa esposta alla riprovazione comune come accadde in Sicilia, a Giarre: “era l'anno dei mondiali” (da una canzone di Venditti), ma quelli dell'82 e l'amore tra due adolescenti fu criticato, avversato, sottoposto a maldicenze, giudizi e “processi” anche dei familiari, da parte di chi si riteneva “normale” oppure dei perdigiorno che praticavano stupidi sfottò – almeno pubblicamente - nei comportamenti dei due ragazzi che si vollero bene e che furono uccisi.
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Ragione di fare un film come Stranizza d'amuri – un bel film – potrebbe essere l'osservazione della lunga strada fatta da una parte della società (o del mondo) per accettare apertamente e senza ipocrisia i liberi comportamenti affettivi altrui. L'omosessualità qui raccontata è oggi dalle nostre parti un fatto che non provocherebbe le dicerie, l'omertà dell'accennare o tacerne, non sarebbe cosa esposta alla riprovazione comune come accadde in Sicilia, a Giarre: “era l'anno dei mondiali” (da una canzone di Venditti), ma quelli dell'82 e l'amore tra due adolescenti fu criticato, avversato, sottoposto a maldicenze, giudizi e “processi” anche dei familiari, da parte di chi si riteneva “normale” oppure dei perdigiorno che praticavano stupidi sfottò – almeno pubblicamente - nei comportamenti dei due ragazzi che si vollero bene e che furono uccisi.
Questo è il film di Giuseppe Fiorello a 40 anni dal fatto, ma a distanza di 54 anni un altro film di Gianni Amelio sul tema, un processo inesplicabile e pretestuoso per plagio nel '68 a carico dello scrittore Aldo Braibanti, in realtà “colpevole” di amarsi con un suo allievo, Il signore delle formiche. Insomma l'amarsi tra persone dello stesso sesso era – o è ancora secondo certe menti (e religioni) retrive e benpensanti – una colpa. La distanza temporale nel girare film su questi fatti significa che il cammino umano è sempre troppo lungo: sarebbe stato dissacrante, forse inaccettabile e sfrontato girare film del genere contemporanei all'epoca dei fatti, ci sarebbe voluto troppo coraggio.
Qui è rappresentata la Sicilia verace, quella delle dicerie e pettegolezzi, i soprusi a carico dei due “reprobi”: fu scritto sui muri del centro cittadino “puppo co bullu”, omosessuale col bollo, una sorta di autentica data dalla presunta autorità del sentire comune. La vicenda fu di insulso disturbo della quiete comunitaria, la gente e i familiari ne furono destabilizzati, un dramma strapaesano, altro che la mafia o i matrimoni riparatori! La Sicilia di quel tempo è raccontata fedelmente, la solitudine dei due ragazzi ben rappresentata, da soli a subire i giudizi di chiunque. Recitazioni superbe, efficaci ed anche ben caratterizzate da parte di tutto il cast e mano esperta nell'esordio alla regia del 54enne regista.
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lunedì 3 aprile 2023
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meglio il libro!
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Ha il merito di raccontare una storia importante, quella vera di due ragazzi uccisi nel 1980 a Giarre perchè gay, ma ha il demerito di raccontarla con uno sguardo che non approfondice e non emoziona. Peccato, perché invece il libro di origine - Stranizza di Valerio la Martire - è potentissimo ed emozionante. Belle alcune immagini, bravi alcuni attori.
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domenica 2 aprile 2023
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adatto a questi tempi
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Realistico credibile e vero, come un monito in questi giorni in cui il rischio di tornare indietro è sempre in agguato
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domenica 2 aprile 2023
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non aggiungo nulla….
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al suo commento, che trovo perfettamente in sintonia col mio.Volevo rivedere la Sicilia che ho conosciuto tanti anni fa, quando insieme con la mia famiglia, abbiamo visitato amici in un piccolo paese dell’ entroterra di Cefalù, Aliminusa. Accoglienza incondizionata e affettuosa, pur nella consapevolezza dell’incontro di due mondi diversi (nord/sud), con luci e ombre, le stesse che lei evidenzia nel suo commento al bellissimo film, e che io condivido completamente. Iole Pippo
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