lizzy
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mercoledì 6 settembre 2023
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ricordati di dimenticare...
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Scordato.
Come "dimenticato".
Ma anche, e specialmente, come "non accordato".
Come sempre in certe parole vive una dualità imprescindibile da certi modi di intendere la vita e le frasi che ci circondano quotidianamente.
In questo caso il magico Rocco Papaleo (qualunque cosa dove egli ci mette la faccia riesce particolarmente bene: basta la sua presenza per fare una bella scena...) ci riporta al (solito?) battibecco fra un uomo solitario e un suo eventuale "alter ego".
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Scordato.
Come "dimenticato".
Ma anche, e specialmente, come "non accordato".
Come sempre in certe parole vive una dualità imprescindibile da certi modi di intendere la vita e le frasi che ci circondano quotidianamente.
In questo caso il magico Rocco Papaleo (qualunque cosa dove egli ci mette la faccia riesce particolarmente bene: basta la sua presenza per fare una bella scena...) ci riporta al (solito?) battibecco fra un uomo solitario e un suo eventuale "alter ego".
Di situazioni del genere, nel cinema di tutti i tempi, ne abbiam trovate parecchie (persino in "Stanno tutti bene" il nostro Mastroianni di interlocutori "virtuali" ne aveva diversi) e questa, con tanto di effetto "Grillo Parlante" (Pinocchio, per i meno "informati sui fatti" solito) o Cornacchia ("Uccellacci e Uccellini"), a scelta e gusto personali, non fa differenza.
Per tutto il film notiamo questo contraltare fra l'uno e l'altro in cerca di un reciproco conforto che, in effetti, difficilmente il protagonista da solo potrebbe darsi.
La trama è quella che è: una persona che ha avuto una adolescenza tribolata e che, per colpe evidentemente non sue, ha deciso di scappare dal suo paese natio onde evitare probabili rappresaglie per accadimenti che sono nati proprio in seno al suo gruppo famigliare. E la vita che ne è conseguita è stata solo un tener la testa nella propria sabbia ed evitare il più possibile i rapporti umani con chicchessia (tranne eventuali scorribande erotiche, tanto improbabili quanto rarefatte), finendo per ammuffire in una squallida consuetudine.
E fin qui ognuno potrà gradire o meno l'andazzo della storia (del quale "lieto fine" non sono completamente soddisfatto: non scrivo perchè per evitare facili spoileroni!).
Ma questo, di straforo, è anche un film su musica e musicisti (come vedremo) e, inaspettatamente, la nota più "stonata" di tutte... per me viene proprio dalla protagonista principale: Giorgia.
Leggo che la signora Todrani qua è al suo esordio cinematografico: mi auguro non diventi una consuetudine.
Pur dotata di voce abbastanza buona e di un certo "mestiere" in ambito musicale, io trovo Giorgia "fredda" come un tavolo di un obitorio.
E' fredda quando interpreta vocalmente, ancor di più sul grande schermo.
Il suo personaggio non ha mai un guizzo originale e di simpatia: o lei o una sedia vuota avrebbero la stessa espressione.
Anche il personaggio stesso: c'è e non c'è, dice e non dice, fa intendere e non fa intendere.
Tanto che alla fine il povero Orlando stesso si "confonde". Evidentemente perchè "affamato" di emozioni e affetto.
E alla fine cosa porta tutta questa "disillusione"? Al "recupero" dell'altra "scordata" (la sorella in carcere)?
Qualcuno vorrà vedere, forse, questo gesto finale come un tentativo di riappacificarsi con la carne della sua carne.
Io lo vedo come una sconfitta totale alla fine del film (il protagonista, vedendosi sempre più solo, cerca almeno un'ultima persona che possa "capire i suoi scritti" e "condividere" almeno quest'ultima parte di vita.
Vita che, da quel che si intuisce, terminerà tristemente, senza figli e senza amore, ma con le (magre, misere) soddisfazioni che solo alcuni appuntamenti saltuari nel parlatorio di un carcere potranno dare.
Bravo Papaleo. Sopra le righe, come sempre.
Ma una storia sterile con comprimari poco (o per nulla) influenti.
Eccetto il suo doppelganger...
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mauridal
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mercoledì 26 aprile 2023
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georgia on my mind..
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Quando un legame con la propria origine diventa un cordone che allaccia per tutta l’esistenza fino a condizionarla, allora un personaggio come Orlando, che Rocco Papaleo interpreta, è il giusto esempio di una storia che nel film Scordato, racconta di un ormai sessantenne, uomo di vita vissuta, che si accorge di essere non in sintonia con il proprio tempo, non più in accordo con la vita.
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Quando un legame con la propria origine diventa un cordone che allaccia per tutta l’esistenza fino a condizionarla, allora un personaggio come Orlando, che Rocco Papaleo interpreta, è il giusto esempio di una storia che nel film Scordato, racconta di un ormai sessantenne, uomo di vita vissuta, che si accorge di essere non in sintonia con il proprio tempo, non più in accordo con la vita. Paradossalmente proprio lui, che di mestiere accorda i pianoforti, per renderli perfettamente accordati, per la musica e per i pianisti che suonano nei concerti. Un paradosso che vorrebbe essere ironico, ma che nel corso del film rivela tutta la malinconica e travagliata esistenza di Orlando, che, anche a causa dicevamo della storia familiare e delle origini marcate e ribadite della Basilicata precisamente dell’autobiografico paese di Lauria, non riesce più a sganciarsi dal passato, e a vivere un presente in sincronia. La presenza dell’alter ego giovane, è una bella idea teatrale che conferisce al personaggio Orlando la possibilità di esprimere tutto il significato della sua discronia, e dà all’attore Rocco la piena espressività nel dialogo e nel racconto della storia. Intanto a completare la vicenda del protagonista, si accosta da subito il personaggio di Olga che come fisioterapista interviene nei blocchi di schiena ma come lei dice, accordando anche l’anima e il corpo. Dunque, entra in scena un personaggio inaspettato, che Interviene e modifica la vicenda di Orlando. Olga, è ben interpretata dalla attrice Giorgia qui non più cantante, ma capace di duettare con Rocco nella recitazione sbloccando il personaggio Orlando, portandolo a far riemergere dall’intimo le sue debolezze e i suoi blocchi di traumi infantili e seguenti. Nei dialoghi tra i due a volte assistiamo a delle sedute di terapie psicologiche più che fisiche. Dunque, in Orlando c’è un problema da sciogliere, Olga è capace di relazionarsi e aiuta Orlando alla ricerca delle cause, dell’origine. Un particolare di una fotografia di Orlando da giovane per la postura, chiesta da Olga è il pretesto per la svolta del film. Alla ricerca di quella foto infatti, Orlando deve rientrare a Lauria, attraversando la bella costa lucana di Maratea, e per il viaggio si trova in compagnia di Olga e del suo inseparabile alter ego. Dunque, una svolta che consiste nel ritrovare le origini, i luoghi del passato i personaggi e i fatti accaduti più di sessant’anni prima, tra questi la madre che si risposa e soprattutto la sorella che da giovane ribelle si ritrova poi nella lotta armata colpevole di attentati. Un bel “tanta roba” si direbbe, ma la vena artistica ironico-sentimentale, del regista, accorda lo spettatore con la storia del film accettando un tema insolito, anche con l’aiuto nel finale di poche note della bella voce di Giorgia che dal belvedere di Maratea ci regala un accenno di Stormy Weather. (mauridal)
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fausta rosa
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mercoledì 19 aprile 2023
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questione di accordi
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Scordato, l'ultimo film di Rocco Papaleo, è un racconto malinconico, ironico, poetico; è affresco sociale e dramma familiare
E' un viaggio nelle emozioni per farci tornare, attraverso la musica e la poesia, indietro nel tempo, a quei sognatori entusiasti che eravamo per rintracciare dove il meccanismo della vita si è inceppato , scordandoci anche di noi stessi
Scordato sta ad indicare la mancanza di accordo tra il protagonista, Orlando, accordatore di pianoforti, e il presente , ma anche con l'Orlando che è stato; è una sorta di categoria dello spirito resa da una scrittura agile, efficace, densa, lirica e comica ad un tempio
La narrazione si sviluppa tra il presente, tempo della disillusione, della pigrizia, dell'amarezza, del rancore e il passato tempo dell'entusiasmon rivoluzionario, del terrorismo, dei sogni di cambiamento.
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Scordato, l'ultimo film di Rocco Papaleo, è un racconto malinconico, ironico, poetico; è affresco sociale e dramma familiare
E' un viaggio nelle emozioni per farci tornare, attraverso la musica e la poesia, indietro nel tempo, a quei sognatori entusiasti che eravamo per rintracciare dove il meccanismo della vita si è inceppato , scordandoci anche di noi stessi
Scordato sta ad indicare la mancanza di accordo tra il protagonista, Orlando, accordatore di pianoforti, e il presente , ma anche con l'Orlando che è stato; è una sorta di categoria dello spirito resa da una scrittura agile, efficace, densa, lirica e comica ad un tempio
La narrazione si sviluppa tra il presente, tempo della disillusione, della pigrizia, dell'amarezza, del rancore e il passato tempo dell'entusiasmon rivoluzionario, del terrorismo, dei sogni di cambiamento.
i due momenti sono contemporanei e Oralndo giovane e Orlando sessantenne sono reali e parlano , litigano, si confrontano
E' questo un film di parole e di musica, di emozioni e ricordi, di rimandi e di presenze, un film intenso nella sua leggerezza, nostalgico nella sua realtà, un fim di comprensione e trasformazione, di recupero e di perdono, alla ricerca della nota giusta per un accordo
Difficilmente si trova una scrittura così vera da voler memorizzare e trascrivere le battute perche sono vita.
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(di alfredo martinelli)
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umberto
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domenica 23 aprile 2023
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un birdman in salsa lucana
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SCORDATO… Sinceramente non ero particolarmente entusiasta di andare a vedere questo film, salvo poi ricredermi una volta uscito dalla sala. Rocco Papaleo sfodera non solo una grande interpretazione, cosa che non stupisce, ma soprattutto una superba prova da regista. Pur ispirandosi sfacciatamente ad un capolavoro come “Birdman”, copiandone molto lo stile, riesce comunque rendere la storia originale. Molto curati i particolari visivi e sonori, con questi ultimi che, nel caso della musica di sottofondo, caratterizzano molto i vari stati d’animo del protagonista e modulano molto bene la tensione nelle varie scene, proprio come succedeva nel film Iñárritu. Apprezzabile anche la prova di Giorgia, al suo debutto assoluto in qualità di attrice.
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SCORDATO… Sinceramente non ero particolarmente entusiasta di andare a vedere questo film, salvo poi ricredermi una volta uscito dalla sala. Rocco Papaleo sfodera non solo una grande interpretazione, cosa che non stupisce, ma soprattutto una superba prova da regista. Pur ispirandosi sfacciatamente ad un capolavoro come “Birdman”, copiandone molto lo stile, riesce comunque rendere la storia originale. Molto curati i particolari visivi e sonori, con questi ultimi che, nel caso della musica di sottofondo, caratterizzano molto i vari stati d’animo del protagonista e modulano molto bene la tensione nelle varie scene, proprio come succedeva nel film Iñárritu. Apprezzabile anche la prova di Giorgia, al suo debutto assoluto in qualità di attrice. Voto: 8
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luciano sibio
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lunedì 10 luglio 2023
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sembra psicoanalisi ma non lo è
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Sembra psicoanalisi ma non lo è. Non lo è perchè nel film si riportano alla coscienza non i desideri rimossi come si predica nei trattati di psicoanalisi e che costituisce l'inconscio, ma i fatti di un passato che si è coscientemente, e in alcuni casi anche colpevolmente, rimosso o meglio "scordato", per usare proprio il titolo stesso del film.Tutto il film è infatti un continuo ritorno anche fisico nei fatti e nei luoghi del passato. In alcuni casi anche con delle nuove scoperte ma soprattuto con un grande insegnamento e cioè che non si potrà mai sapere chi si è senza riscoprire la mappa della nostra vita. Scoperta che poi ci permetterebbe anche,se serve, a intervenire dove per paura o reticenza ci si è tirati indietro.
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Sembra psicoanalisi ma non lo è. Non lo è perchè nel film si riportano alla coscienza non i desideri rimossi come si predica nei trattati di psicoanalisi e che costituisce l'inconscio, ma i fatti di un passato che si è coscientemente, e in alcuni casi anche colpevolmente, rimosso o meglio "scordato", per usare proprio il titolo stesso del film.Tutto il film è infatti un continuo ritorno anche fisico nei fatti e nei luoghi del passato. In alcuni casi anche con delle nuove scoperte ma soprattuto con un grande insegnamento e cioè che non si potrà mai sapere chi si è senza riscoprire la mappa della nostra vita. Scoperta che poi ci permetterebbe anche,se serve, a intervenire dove per paura o reticenza ci si è tirati indietro.
E ' inutile negare che nel film possano anche sussistere, indipendentemente dalla morale,elementi di vita personale legati a Rocco Papaleo che interpreta con singolare coinvolgimento la parte del protagonista, offrendone anche uno spaccato tutto personale alla caratterizzazione.
Non mi ha convinto invece il personaggio di Olga interpretato da Giorgia nella veste di una insolita quanto scontata psicanalista per caso, perchè non serviva proprio a nulla non trattandosi in alcun modo di psicanalisi. Anzi ciò ha costretto la sceneggiatura stessa a ripiegare su improponibili quanto superflui terzetti tra Rocco papaleo,il suo doppio e Giorgia. Suo doppio che doveva invece servire funzionalmente la film come una sorta di fuori campo per agevolare il processo di reminiscenza e senza alcuna aggiunta di sorta.
Aggiunta che poi si è dovuta liquidare con un poco circonstanziato "ciao" che si è però reso necessario proprio per non incappare nella solita scontata e melensa storia d'amore tra il protagonista e l'angelica Giorgia che avrebbe finito con il degradare il film stesso al rango di commediola.
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