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Quello di Operation Fortune è un Guy Ritchie sottotono, nonostante le scelte di casting e la spy-story al centro del racconto sembravano far propendere tutto per il meglio. E invece qui il regista britannico non ha il suo solito smalto e in quanto co-autore della sceneggiatura è anch'esso colpevole di una narrazione stanca, che si perde in dialoghi scialbi e in una relativa messa in scena priva di verve.
Sì certo, ci sono spionaggio, inseguimento e azione, ma questo ennesimo film dell'inglese è soprattutto una commedia. Una commedia d'attori, verrebbe da dire, di fronte alla classe e al divertimento mai celato di gente come Hugh Grant e Aubrey Plaza.
Le dinamiche di genere e l'anima action sprecano un protagonista del calibro di Jason Statham, la cui fisicità non viene sfruttata appieno, e anche il resto del cast è vittima di personaggi monodimensionali, con la sola eccezione di un divertito e irresistibile Hugh Grant nelle vesti di istrionica guest-star. A tratti ci si diverte anche, in particolare nella mezzora finale.
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