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francog
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sabato 18 marzo 2023
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un po'' didascalico
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Per carità : Tom Hanks attore eccezionale ma il film sembra essere assoggettato alla tirannia dei valori mainstream di moda:
1) omosessualità
2) ecologia
3) i supericchi e i super poveri
4) una spolverata di social media.
5) competizione sociale ma alla fine il popolo e' uno ed unito.
6) multirazzialità .
Ed il film e' fatto.
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mcbart
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giovedì 16 marzo 2023
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una delusione
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Praticamente è la malacopia di Gran Torino di Estwood. Il film si regge unicamente su Tom Hanks. Gli altri protagonisti recitano (???) in un modo imbarazzante.
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giovanni_b_southern
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lunedì 6 marzo 2023
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bellissimo
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Bellissimo. Si ride, si piange. Cinema ad altissimo livello. Un film per tutti che tutti dovrebbero vedere. Chiaramente al Cinema perchè il Cinema va visto al cinema. Tom Hanks è il solito fuoriclasse. imperdibile
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giovedì 2 marzo 2023
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il peggio del peggio
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Orrendo Chiamarlo film ? un offesa per chi ama il cinema
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the moon
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domenica 26 febbraio 2023
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tenero e commovente
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Un bel film , una storia dove ci si può anche ritrovare e commuoversi , una verità trascinata da un bravissimo Tom Hanks sempre straordinario a comunicare emozioni profonde. Forse troppo semplice e palese nel concludere la storia , ma resta un ottimo film ,piacevole per una domenica di pioggia o un pomerigio nostalgico.
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lupo67
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domenica 26 febbraio 2023
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il vicino che non vorresti (o forse sì)
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Lui è Otto Anderson, pensionato di sessantatre anni. Vedovo da non molto. È scorbutico. Malmostoso. Intrattabile. Fa la ronda tutte le mattine nel vialetto. Si accerta che tutti i vicini abbiano il tagliando del parcheggio, e che nessuno lasci aperte le sbarre di accesso. Acquista centosessantacinque centimetri precisi di corda (anche se si vende al metro), perché è la misura che gli serve. Partecipa da festeggiato all’ipocrita festa di (pre)pensionamento anche se lo hanno demansionato, mettendogli sopra un ragazzino al quale lui ha insegnato tutto. Ed è a questo punto, dopo circa cinque minuti di film, che la sala del cinema esce progressivamente dal campo visivo, lo spettatore ha già deciso con chi stare, si immerge dentro la storia e la magia comincia.
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Lui è Otto Anderson, pensionato di sessantatre anni. Vedovo da non molto. È scorbutico. Malmostoso. Intrattabile. Fa la ronda tutte le mattine nel vialetto. Si accerta che tutti i vicini abbiano il tagliando del parcheggio, e che nessuno lasci aperte le sbarre di accesso. Acquista centosessantacinque centimetri precisi di corda (anche se si vende al metro), perché è la misura che gli serve. Partecipa da festeggiato all’ipocrita festa di (pre)pensionamento anche se lo hanno demansionato, mettendogli sopra un ragazzino al quale lui ha insegnato tutto. Ed è a questo punto, dopo circa cinque minuti di film, che la sala del cinema esce progressivamente dal campo visivo, lo spettatore ha già deciso con chi stare, si immerge dentro la storia e la magia comincia. Non così vicino (A man called Otto) è il remake di En man som heter Ove (Un uomo chiamato Ove), film svedese del 2015, tratto dall’omonimo romanzo di Fredrik Backman, adattato per lo schermo da David Magee (Miss Pettigrew, Vita di Pi) e diretto da Marc Forster (Il cacciatore di aquiloni, Quantum of Solace, World War Z). La storia di Otto è quella classica dello scorbutico dal cuore grande, nel suo caso letteralmente troppo grande, vista la patologia di cui soffre. Solo che non egli ha a che fare con una bellissima ragazza come ne Il Bisbetico Domato, oppure con il ragazzetto fracassone di Up, ma con dei vicini (“idioti”, direbbe Otto) che non fanno correttamente la differenziata o che parcheggiano l’auto sul marciapiede. Com'è prevedibile, la vita ordinaria e senza scosse di Otto viene sconvolta dall’arrivo di Marisol e della sua famiglia. Interpretato da Tom Hanks, il personaggio di Otto non ha mai molto da dire, così l’attore recita con le sole espressioni corporali. Eravamo già abituati all’Hanks di poche parole, ma lui è un fuoriclasse e riesce sempre a sorprendere. Quando Otto è solo sulla scena, la regia gli riserva campi stretti, strettissimi, perché lo spettatore colga l’emozioni non espresse. Il montaggio all’inizio è asciutto, quasi arido. Si passa da una situazione a quella successiva bruscamente. Infatti brusco è il momento in cui, in primo piano, al posto di Otto troviamo il cappio confezionato con la corda di cui sopra, e cominciamo a capire il perché della sua rabbia. Ma morire per Otto non sarà facile, non con i vicini che si ritrova. Durante i tentativi di suicidio, Otto ricorda i momenti più intensi passati con la moglie Sonja (Rachel Keller), perduta l’anno prima. La tecnica del flashback è usata con grande saggezza e il racconto del perduto amore è tutt’altro che stucchevole. Mano a mano che la storia procede capiamo sempre meglio Otto e tifiamo perché Marisol ammorbidisca il suo cuore indurito. Il grande pregio di questo film è l’equilibrio perfetto tra il comico e il drammatico, tra le scene gigione - tante - e i momenti strappalacrime - tanti. Regista e sceneggiatore attuano il piccolo miracolo di trasformare una trama non originale in un piccolo gioiello senza pretese, un momento di Cinema, che è poi quello che al cinema chiediamo. Otto da giovane è interpretato dal figlio di Tom Hanks, Truman, che non sfigura affatto vicino al padre. E’ grazie al suo Otto un po’ imbambolato, così diverso da quello anziano, che anche noi ci innamoriamo un pochino si Sonja. È grazie a Marisol (interpretata dall’ottima Mariana Treviño, la migliore sul set; Hanks, scansate) che scopriamo che il cuore di Otto è tenero, anzi, tenerissimo. Piccola ma doverosa nota, Marisol è doppiata splendidamente dalla nostra Marta Filippi. Non così vicino, a parte lo sgorbio di titolo italiano, è un film riuscito. Non importa che sia bello o brutto, è come un incontro con la persona ideale: senti di conoscerla da sempre. E’ un racconto senza forzature, che ti acchiappa dai primi fotogrammi e che non vuoi più mollare, come quei libri pericolosi da iniziare prima di addormentarsi. Le lacrime che arriveranno (perché arriveranno) insieme alle risate (anch’esse garantite) sono il risultato di un prodotto ottimamente confezionato, di cui io ambisco a illustrare il semilavorato, ma che puoi assemblare solo se ti siedi in sala e ti lasci portare via.
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antonella scafati
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martedì 21 febbraio 2023
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stupendo e commovente
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bellissimo film con un'interpretazione di tom hanks strepitosa. ritmo leggermente lento con diversi flashback ma non annoia.
anche l'attrice messicana è molto brava.
commovente. lo rivedrei
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michele amato
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sabato 18 febbraio 2023
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un film che lascia il segno
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Tom Hanks sa scegliere le sceneggiature. A questo si aggiunga la sua capacità di interpretare i vari personaggi. Ma lui non si limita a questo, ci mette in qualche modo del suo per caratterizzarli ancora di più. Ed eccovi servita un'altra memorabile interpretazione.
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mario
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sabato 18 febbraio 2023
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tom hanks non delude mai !
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Davvero un bel film ! La storia è coinvolgente emotivamente ricca a tratti divertente ma anche toccante. I dialoghi sono ben costruiti e il ritmo anche se un pò lento, regge. Ottima la recitazione in genere, Tom Hanks, strepitoso, non delude mai ! Silvia
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stefano73
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sabato 18 febbraio 2023
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l''importanza del vicinato e del quartiere
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Film "Non così vicino". Tom Hanks interpreta Otto, un anziano signorotto di un quartiere periferico negli Stati Uniti del nord. È da poco vedovo ed è anche per questo scontroso, burbero e polemico con il vicinato e la comunità. Vicenda incentrata sul protagonista, sul suo passato complesso e le relazioni difficili al quale deve per forza interagire nel quartiere e confrontarsi. Film godibile e spassoso... ma anche triste, con molti spunti sulla società di oggi, la solitudine, la vecchiaia e l'importanza di chi ci vive "vicino". Voto:7
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