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sabato 26 aprile 2025
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it?s enaugh!!!
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Credo che un Tarantino basti e avanzi. ?Gli strani giri della mente? non si capisce bene quanto siano puramente immaginari o condensato di una realt? cupa e abnorme.
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angelo umana
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venerdì 28 giugno 2024
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emancipazione e lati oscuri
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Lo definirei il film degli sguardi, quelli che danno origine a un pensiero o a una valutazione di chi vede o è visto, a un qualcosa che si sente dentro. Lo sguardo di una ragazza appena 24enne dal viso comune che lavora da assistente in un riformatorio, la vediamo sola, dimessa nel vestire, abitudinaria, in casa deve sorvegliare suo padre alcolizzato, un papà ex poliziotto in pensione, sospettoso e invidioso nei suoi confronti, sola è lei e solo è lui. Un papà schifoso e cattivo,“Parassita, fatti una vita!” lui dice alla figlia.
Uno sguardo è quello che rivolge spesso di nascosto a un ragazzo recluso, sempre solo e silenzioso nel cortile dove altri giocano.
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Lo definirei il film degli sguardi, quelli che danno origine a un pensiero o a una valutazione di chi vede o è visto, a un qualcosa che si sente dentro. Lo sguardo di una ragazza appena 24enne dal viso comune che lavora da assistente in un riformatorio, la vediamo sola, dimessa nel vestire, abitudinaria, in casa deve sorvegliare suo padre alcolizzato, un papà ex poliziotto in pensione, sospettoso e invidioso nei suoi confronti, sola è lei e solo è lui. Un papà schifoso e cattivo,“Parassita, fatti una vita!” lui dice alla figlia.
Uno sguardo è quello che rivolge spesso di nascosto a un ragazzo recluso, sempre solo e silenzioso nel cortile dove altri giocano. Un altro sguardo è di un collega di lavoro, la scruta e forse si chiede che tipo sia e se “abbordabile” questa Eileen (Thomasin McKenzie) dimessa e molto ordinaria.
Poi arriva lo sguardo fatale, una “mirada especial”, è quella che si scambia con la psicologa nuova arrivata nella struttura, nello sguardo tra le due qualcosa accade, un'intesa: la psicologa è affascinante, con le idee chiare e le forme perfette: 81-60-86, gliele comunica essa stessa (Anne Hathaway), la coinvolge nei modi di pensare, insieme hanno qualche giornata che non si dimentica, sostiene che certe persone sono vere, altre scontate, la invita a rimettersi in gioco perché, le dice, Non c'è abbastanza dolcezza nella tua vita e … sei diversa ultimamente, quasi interessante,la stuzzica e la anima: sei di buon umore?
L'emancipazione di Eileen aviene, una decisione personale rivelerà un suo lato oscuro.
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mauro.t
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martedì 11 giugno 2024
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emancipazione traumatica e distorta
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Tratto dal romanzo di Ottessa Moshfegh. Eileen è una ragazza ordinaria che negli anni ’60 lavora come segretaria in un riformatorio. Sessualmente repressa, vive con un padre alcolizzato di cui si occupa e da cui viene umiliata in continuazione, e al lavoro viene maltrattata anche da qualche collega più anziana. Nonostante Eileen sembri sopportare le angherie con apparente rassegnazione, dentro di sé ha fantasie di scoppi di violenza. La sua vita però inizia a cambiare quando al riformatorio arriva Rebecca, una nuova psicologa affascinante e anticonformista che inizia a scontrarsi con la rigidità delle regole dell’istituzione. Eileen rimane incantata dalla nuova arrivata e lusingata dall’interesse che questa prova per lei, ma si troverà trascinata da questa in una situazione inattesa e drammatica.
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Tratto dal romanzo di Ottessa Moshfegh. Eileen è una ragazza ordinaria che negli anni ’60 lavora come segretaria in un riformatorio. Sessualmente repressa, vive con un padre alcolizzato di cui si occupa e da cui viene umiliata in continuazione, e al lavoro viene maltrattata anche da qualche collega più anziana. Nonostante Eileen sembri sopportare le angherie con apparente rassegnazione, dentro di sé ha fantasie di scoppi di violenza. La sua vita però inizia a cambiare quando al riformatorio arriva Rebecca, una nuova psicologa affascinante e anticonformista che inizia a scontrarsi con la rigidità delle regole dell’istituzione. Eileen rimane incantata dalla nuova arrivata e lusingata dall’interesse che questa prova per lei, ma si troverà trascinata da questa in una situazione inattesa e drammatica.
Il film sembra promettere inizialmente sviluppi di tipo psicologico dei personaggi, ma poi piega inaspettatamente verso il thriller, senza sviluppare né l’una né l’altra strada. Si arriva così affrettatamente verso la conclusione, che vede sì una trasformazione, una scelta di vita radicale (e quasi obbligata) di Eileen, ma omette troppe cose e lascia lo spettatore insoddisfatto della faciloneria della soluzione narrativa e curioso su come se la caverà in futuro Eileen con la società e con la sua coscienza. Molto carina e molto brava Tomasine McKenzie nella parte di Eileen; un po’ ingessata Anne Hathaway negli ingrati panni di una femme fatale sopra le righe, che richiama un'immagine ormai stereotipata del cinema hollywoodiano.
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ralphscott
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martedì 4 giugno 2024
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aria di giallo televisivo.
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Curioso, questo breve giallo. Il tono un po' dimesso, l'ambientazione anni '60, i titoli di coda old fashion: questo filmetto mi ricorda gialli alla Colombo, un po' affrettati e grossolani nella messa in scena, ma sapidi proprio perchè senza fronzoli. La Hathaway irrompe nel carcere con look e modi improbabilmente sexy, ma l'alchimia con la bravissima McKenzie (quanto mi ricorda Jodie Foster!) funziona. L'ironia, il grottesco di alcune sequenze solo immaginate divertono e mettono sale alla pietanza di Oldroyd.
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luciano sibio
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martedì 16 gennaio 2024
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poca cosa e appena guardabile
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Il film inizialmente sembra organizzato secondo due figure femminili.Ma in virtù del finale il discorso sulla avvenente bionda psicologa del carcere sembre perdersi per strada rimanendo del tutto solo sbozzato e senza una solida organicità. Stessa sorte viene riservata al rapporto omosessuale tra la bionda psicologa del carcere e la modesta inserviente del carcere stesso, che diventa invece la vera punta di attrazione del film.E su quest'ultima si disegna in sostanza tutta la storia, concretatasi in una ricerca, per nulla originale nel panorama cinematografico, di una fuga dal grigiore della normalità quotidiana.
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Il film inizialmente sembra organizzato secondo due figure femminili.Ma in virtù del finale il discorso sulla avvenente bionda psicologa del carcere sembre perdersi per strada rimanendo del tutto solo sbozzato e senza una solida organicità. Stessa sorte viene riservata al rapporto omosessuale tra la bionda psicologa del carcere e la modesta inserviente del carcere stesso, che diventa invece la vera punta di attrazione del film.E su quest'ultima si disegna in sostanza tutta la storia, concretatasi in una ricerca, per nulla originale nel panorama cinematografico, di una fuga dal grigiore della normalità quotidiana.Insomma il film, che peraltro ha ben poco del thriller, mi è sembrato poca cosa e appena guardabile voto 6 meno.
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